Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Denis, quella morte avvolta nel mistero: «Ma ora pace e serenità»

- Valentina Iorio

ERACLEA «Oggi abbiamo tante domande da rivolgere a Dio. Ci sono tante persone che soffrono per la scomparsa di Denis e tante altre che soffrono per questo incidente. Quanti sono i protagonis­ti coinvolti? Quanto mistero è avvolto in questa vicenda? Vorremmo sapere che senso ha tutto questo. Chiediamo invece il dono della pace, della serenità e dell’immortalit­à». Dall’altare don Massimilia­no Callegari ha rivolto l’invito ai familiari e agli amici di Denis Dorigo, il 35enne morto nell’incidente avvenuto giovedì 19 dicembre sulla strada che collega Eraclea alla frazione di Ponte Crepaldo. Il ragazzo è stato travolto da un camion che si era fermato per soccorrerl­o, dopo che era andato a sbattere, in maniera autonoma, con la sua auto contro un platano. «Una tragedia per la quale è impossibil­e trovare le parole — ha sottolinea­to il parroco

— .Il volto di Denis è scolpito nel cuore di Delia, di Gianvito, di Daniel e di Angela, ma è anche nel cuore di Dio». Al termine dell’omelia don Massimilia­no ha riportato un messaggio della nonna del giovane: «Mi ha raccontato di aver detto a Delia di consegnars­i alla Madonna: Maria, che è stata madre e ha visto morire il figlio, le darà la forza». Ieri mattina sull’altare c’erano anche don Guido Bucciol, ex parroco di Ponte Crepaldo e don Lucio Cilia della parrocchia di piazza Trieste a Jesolo, dove la fidanzata di Denis lavora come insegnante d’asilo.Di fronte a loro gli amici con cui il giovane aveva passato l’ultima serata, le amiche e le colleghe della fidanzata, gli ex compagni di scuola, la professore­ssa delle medie e la maestra delle elementari, che ha stretto in un lungo abbraccio mamma Delia e papà Gianvito. Mezz’ora prima dell’inizio della messa la chiesa di San Giovanni Bosco era già piena, ma nonostante questo in tanti, malgrado il freddo, sono rimasti fuori per poter salutare quel ragazzo allegro, che amava la compagnia. Molti dei presenti lo conoscevan­o per il suo lavoro di perito tecnico elettronic­o, da qualche hanno aveva avviato un suo studio a San Giorgio di Livenza, occupandos­i soprattutt­o della progettazi­one di impianti per gli

Denis Dorigo a una festa. Il giovane è stato investito da un camion eventi. Un settore che gli piaceva e che seguiva con grande dedizione. Struggente l’ultimo saluto: all’uscita dalla chiesa, una folla di giovani si è riunita intorno alla bara su cui era stata posata la foto di Denis e un mazzo di rose bianche: uno alla volta si sono avvicinati per un’ultima carezza, un sospiro, una lacrima; poi l’abbraccio con i genitori e il fratello Daniel. Poco più indietro la fidanzata Angela piangeva abbracciat­a a papà Vincenzo, con la madre e la sorella che seguivano con lo sguardo ogni suo movimento, non lasciandol­a neanche per un istante. Il lungo applauso dei presenti ha rotto il silenzio nel momento in cui Denis ha lasciato il sagrato per essere portato al cimitero. Una morte avvolta ancora in una miriade di domande che si ripropongo­no nella mente e nel cuore di famigliari e amici.

L’abbraccio e le lacrime Un lungo applauso ha rotto il silenzio all’uscita dalla chiesa. L’abbraccio della fidanzata Angela

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Momenti felici

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