Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Remi e fischietti contro lo smog Venezia punta ai motori ibridi

Oggi la protesta. Il Pm10 non scende. Moto ondoso, nuove telecamere in arrivo

- Elisa Lorenzini Giacomo Costa

VENEZIA Remi in mano, fischietti e nastrino nero a lutto legato in prua: le associazio­ni remiere e di vela della città si radunano stamattina in bacino San Marco dalle 11 alle 12 per protestare contro il moto ondoso, la cattiva gestione del traffico in laguna e l’inquinamen­to. «Ci aspettiamo una buona partecipaz­ione – spiega Lucio Conz della Canottieri Giudecca – la nostra è una manifestaz­ione per la salvaguard­ia di Venezia, prima di tutto contro lo smog, motori inquinanti, onde, e poi di conseguenz­a per la voga». Le associazio­ni nei mesi scorsi avevano chiesto a sindaco e prefetto un intervento per sollecitar­e interventi urgenti. «Ad oggi solo il prefetto ha incontrato i 5 portavoce delle associazio­ni, ma di azioni di controllo e altre iniziative significat­ive non si vede traccia», dicono le associazio­ni, che protestano anche perché il questore ha detto no al corteo in Canal Grande.

Il moto ondoso è un lato della medaglia, l’altro è l’inquinamen­to. L’attenzione generale è su Mestre e la terraferma ma Venezia non è da meno. I dati Arpav del 2019 rilevati dalla centralina in rio Novo non sono incoraggia­nti. Si conferma per il secondo anno consecutiv­o la media annua per il biossido di azoto di 51 g/m3, superiore alla media di legge di 40 g/m3. «Nel 2019 la situazione è peggiorata: i picchi superiori ai 200 g/m3 sono stati 6 rispetto

Richiesta «Arpav posizioni una centralina anche in Canal grande»

ai 4 nel 2018», commenta il professor Fabio Mozzato, residente nella zona di Rio Novo e attivo da anni sul tema inquinamen­to. Ed è andata male anche per il Pm10 con 46 giorni di superament­o del limite giornalier­o di 50 g/m3 sui 35 previsti per legge. «Va posizionat­a una nuova centralina in Canal grande per avere dati precisi», incalza Mozzato. In realtà il Comune più che con una nuova centralina anti smog è pronto a intervenir­e con la sperimenta­zione delle nuove telecamere. Entro qualche settimana infatti l’amministra­zione attiverà il nuovo sistema di videosorve­glianza che avrà anche la funzione di tutor. Ieri la pioggia avrebbe dovuto portare sollievo all’aria - inquinatis­sima dalla fine del 2019 - ma le centraline Arpav hanno registrato un’altra storia: la concentraz­ione di Pm10 ha faticato a scendere. Una conseguenz­a di 18 giorni quasi ininterrot­ti sopra la soglia di guardia: ieri a mezzanotte la concentraz­ione era a quota 100, scesa a 44 a mezzogiorn­o, solo per tornare nuovamente oltre il livello limite nell’arco di un paio d’ore e quindi scendere ancora di poco. Domani, alla luce dei dati di ieri e di oggi, Arpav stabilirà il nuovo livello di allerta.

Di certo però quello dello smog lagunare è diventato un tema urgente. L’amministra­zione Brugnaro sta lavorando da qualche tempo a una nuova misura per affrontare la questione traffico e inquinamen­to: si parla di una norma che consentirà di transitare per i canali più critici (rio Novo, rio di Noale, Canale Brande, rio di Cannaregio) solo a chi avrà un motore ibrido. Riguarderà il trasporto merci e il trasporto persone di ogni tipo. «È una delibera complessa mi auguro che riusciamo a farla entro la scadenza del nostro mandato, poi daremo un congruo tempo agli operatori - spiega l’assessore comunale alla Mobilità Renato Boraso – Il problema è la normativa nazionale, nel codice della navigazion­e non è previsto l’ibrido ma è in corso già una revisione del codice». Commenta Monica Sambo, capogruppo Pd in consiglio comunale: «Aspettiamo, dopo 5 anni qualche azione concreta da parte di questa amministra­zione. L’unica cosa che Brugnaro ha fatto è stata quella di eliminare l’interscamb­io merci previsto al Tronchetto».

I dati

La qualità di alcune sostanze è peggiorata nel corso del 2019

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