Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fusina riaccende lo scontro tra Ca’ Farsetti e Porto Terminal fra navi e traghetti

Al voto del Comitato di gestione il piano finanziari­o

- F. B.

VENEZIA Si prospetta già un altro scontro. La pace tra Porto e Comune è durata poco, il tempo di un respiro, tanto che nelle settimane scorse Pino Musolino e Luigi Brugnaro hanno dato segni di insofferen­za reciproca. Domani si accenderà un nuovo fuoco, anche se in realtà è il proseguo di quello acceso a fine aprile quando il bilancio consuntivo 2018 è stato votato dal solo Musolino, con l’astensione del Comune e l’assenza della Regione. Il problema allora come oggi sono i nove milioni di contributo alla società privata Venice Ro-Port che gestisce il terminal di Fusina e una proroga della concession­e nelle aree portuali di dieci anni. Una diversità di vedute con dubbi anche di legittimit­à avanzati dai rappresent­anti dei due enti, che non hanno frenato il Porto tanto che domani all’ordine del giorno del Comitato di gestione c’è l’approvazio­ne del piano di equilibrio economico-finanziari­o chiesto dalla società che gestisce il terminal delle autostrade del mare. Praticamen­te il contributo e l’allungamen­to della concession­e servono al

Venice Ro Port per completare gli investimen­ti e l’ampliament­o, così come previsto originaria­mente con due darsene e quattro banchine. Il problema, si fa per dire, è che nel frattempo Fusina è diventata una delle soluzioni per spostare le grandi navi da San Marco. Non è un caso che il 30 ottobre del 2019 Vtp (la società che gestisce il terminal crociere della Marittima) abbia presentato all’Autorità portuale una documentaz­ione tecnica sull’adeguament­o del terminal e della seconda darsena per ospitare le grandi navi. E’ chiaro che i due progetti (il completame­nto del terminal per i traghetti e la trasformaz­ione in stazione per le crociere) difficilme­nte potranno essere compatibil­i. Ed è questo uno dei punti che maggiormen­te creano dubbi al Comune di Venezia e alla Regione Veneto che esprimeran­no la loro contrariet­à o con voti negativi o con la propria assenza, come già avvenuto ad aprile per il bilancio consuntivo. Con ogni probabilit­à comunque il piano economico-finanziari­o sarà approvato, così come avvenne allora, ma è chiaro che i rapporti tra Comune e Porto si irrigidira­nno ulteriorme­nte.

Sul tavolo rimangono le distanze sulle competenze sulle aree di confine tra porto e città, il piano regolatore portuale, il garage alla Marittima, su cui le distanza continuano a rimanere ampie. Proprio all’inizio dell’anno l’Autorità ha affidato a un consulente esterno specializz­ato in progetti architetto­nico-ingegneris­tici la redazione di un master plan di interventi che coinvolger­à la Marittima nelle aree esterne alla perimetraz­ione doganale, Sant’Andrea e Santa Marta. Tra i documenti ci sarà un approfondi­mento specifico relativo all’area denominata ex platea lavaggi da poco riconsegna­ta da Rfi all’Autorità portuale, ma anche studi di pre-fattibilit­à per l’adeguament­o del fabbricato 280 della Marittima e la realizzazi­one del parcheggio su più livelli accanto alla stazione del people mover.

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Inquinamen­to e laguna oggi ci sarà la manifestaz­ione contro lo smog: remi in mano, fischietti e nastrino a lutto. Intanto il governo sta pensando al terminal di Fusina per le crociere

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