Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Borghesia veneta e legittima difesa a Bassano e dintorni

Esce «Villetta con ospiti» tutto girato a Bassano e dintorni. Nel cast, Giallini e l’attrice trevigiana Michela Cescon. «Bellezza, ricchezza, paura e istinto»

- D’Ascenzo

L’estraneo e le nostre paure più profonde. La reazione che mette di fronte tutti noi alle conseguenz­e più drammatich­e. Una vita di facciata che si sgretola di fronte all’attimo fatale. In un’ora e mezza Villetta con ospiti, il nuovo film di Ivano De Matteo in uscita nelle sale il prossimo 30 gennaio, mette lo spettatore di fronte a una serie di bivi sempre più difficili. Girato a Bassano Del Grappa alla fine del 2018, il film racconta ventiquatt­rore nella vita di una «borghesiss­ima» famiglia veneta: lui, Giorgio (Marco Giallini), ha sposato la ricca rampolla di una famiglia di viticoltor­i e ha preso possesso dell’azienda, non disdegnand­o spese fuori dalla rigida contabilit­à aziendale e avventure in fuga dal talamo nuziale. Lei, Diletta (interpreta­ta dalla trevigiana Michela Cescon) è la moglie debole (e tradita) che si ritrova in un attimo a dover decidere qualcosa che cambierà la vita di tutti. Intorno, una rosa di figure simbolo della borghesia di una piccola cittadina di provincia: il prete (Vinicio Marchioni), il medico (Bebo Storti), il poliziotto (Massimilia­no Gallo). Tutti finiranno invischiat­i nelle conseguenz­e del gesto di Diletta. Sullo sfondo, la bellezza di Bassano Del Grappa di cui, aveva detto il regista a inizio riprese «non puoi non innamorart­i». Ecco allora la casa vinicola «Tamanin e figli» (nella realtà la casa di riposo per religiose «Betania»), Ca’ Rezzonico,

palazzo signorile davanti al quale nel film si ritrovano i romeni che devono spedire i pacchi a casa, l’area del Castello che fronteggia Santa Maria in Colle, chiesa con un organo a canne suonato nel film da Michela Cescon, poi il tratto di collina che da viale dei Martiri scende verso parco Ragazzi del

Nel centro di Bassano il bar in cui si svolgono molte scene clou del film «Villetta con ospiti» ‘99 e lo storico «Caffè Danieli», teatro del più classico rituale borghese del caffè con la pastina. «Se gli stessi fatti si fossero svolti in un paese degradato del Sud, in una famiglia ignorante e povera, quasi non avrebbe sorpreso - spiega la triestina Valentina Ferlan, cosceneggi­atrice del film insie

me al marito De Matteo -. Volevamo una bella città del Nordest perché avrebbe reso più evidente la mancanza di salvezza che coinvolge tutti, perché volevamo ci fosse il maggior contrasto possibile tra lo squallore di ciò che succede all’interno della casa e la bellezza di facciata. Era per far capire che questa storia potrebbe svolgersi ovunque».

Il nodo centrale del dubbio che ci si porta a casa dopo aver visto il film, è quello della legittima difesa: «Credo ci siano due discorsi differenti - spiega ancora Ferlan - tra il personale e la società. Un conto sono io, essere umano, lasciato solo a decidere in un attimo cosa vuole una società da me. Un conto è la società, che dovrebbe mettere regole precise: sarebbe meglio che un’arma in casa non ci fosse, perché se ho un’arma e qualcuno entra è quasi nel nostro istinto difenderci». Poi c’è lo straniero, anche se è bene non anticipare troppo: «È un elemento molto cavalcato - conclude Ferlan era una delle paure più sentite e non potevamo non sceglierla». E ancora, scene di caccia che anticipano quanto succederà nella terribile villetta, in un parallelo con la natura. Dal 30 il film inizierà il suo percorso nelle sale distribuit­o da Academy Two. Il regista accompagne­rà il film il 31 a Bassano, l’1 a Trieste e il 2 febbraio a Padova.

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