Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La ragazza cinese sporge denuncia dopo gli sputi ricevuti sul treno

Ragazza cinese insultata in treno. Il capotreno: piangeva

- Gargioni

VENEZIA È caccia all’identità dei due ragazzini che sabato scorso, poco dopo l’ora di pranzo, hanno offeso con frasi razziste e sessiste la studentess­a di Ca’ Foscari, Valentina Wang, sul treno regionale tra Mestre e Padova. «Avranno avuto al massimo sedici anni: uno si limitava ad assistere, guardando l’amico che mi insultava», ricorda con voce ferma Valentina, 19 anni, mentre è determinat­a a preparare l’esame di cinese che l’aspetta giovedì all’Università. «Se potessi tornare indietro, ovvio che avrei evitato lo sputo sui capelli e avrei preferito salire su un altro treno: ma se non avessero preso di mira me, lo avrebbero fatto con altri».

Valentina parla un italiano perfetto, è di origini cinesi ma in Italia è cresciuta, ha ottenuto la cittadinan­za l’estate scorsa e, nel weekend, rientra sempre da Venezia a Badia Polesine, per aiutare i genitori nel ristorante di famiglia. Il suo post su Facebook in cui descrive l’attacco subito è diventato subito virale e continua a suscitare reazioni. A partire da quella di un commosso Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia: «Sei come mia figlia, non c’entra nulla la nazionalit­à, non c’entra niente il colore della pelle, le amicizie che hai. Se sei una persona per bene, sei e sarai una cittadina di Venezia per sempre, anche se non abiti qui. Vigliacchi, vigliacchi due volte — dice degli aggressori — il fatto che siano ragazzi giovani è ancora peggio, contro una donna sola e indifesa. Se sono uomini, si costituisc­ano: ammettano la colpa, di essere stati ubriachi, di aver fumato. Non faremo loro processi pubblici, ma li inviteremo a fare educazione civica». Ma sulla lucidità dei ragazzini Valentina non ha dubbi: «Erano sobri, non avevano fumato, c’era intenzione nei loro gesti. Appena mi hanno vista al binario di Mestre, hanno preso di mira la forma dei miei occhi e il colore della mia pelle. C’è chi dice che non sia razzismo, per me lo è a tutti gli effetti».

Il governator­e Luca Zaia è in linea con le parole di Brugnaro: «Quanto accaduto è indegno di una società civile. Mi auguro davvero che i due adolescent­i autori del gesto siano individuat­i e possano imparare, magari con alcuni mesi di lavoro al servizio della collettivi­tà, cos’è il rispetto».Proprio ieri, Valentina ha sporto denuncia alla polizia ferroviari­a di Rovigo, mentre le Polfer di Venezia e Padova stanno portando avanti i controlli incrociati delle telecamere presenti sui binari. Il treno che ha condotto Valentina fino a Rovigo era infatti sprovvisto di telecamere interne, aspetto confermato dalla relazione del capotreno di Trenitalia al direttore regionale Tiziano Baggio.

Nella relazione il capotreno ha raccontato che poco dopo la fermata di Padova gli era andata incontro una ragazza «molto scossa ed in lacrime» che chiedeva se c’erano videocamer­e e che gli raccontava di due ragazzi che le avevano rivolto frasi «irriguardo­se, razziste e addirittur­a sputavano sulle sue cose». Lei gli aveva raccontato di non essere andata subito da lui convinta di poterli tenere a bada. «Il capotreno — racconta Valentina — mi ha seguita nel mio vagone e ha visto lo sputo tra i sedili». Tra le migliaia di commenti al post, non è mancato chi ha gridato alla fake news: «Sono in sessione d’esami, non ho tempo di inventarmi cose per avere una notorietà che non desidero — commenta Valentina — Ci sono persone che rifiutano di credere che il razzismo esista ancora, ma tanti mi hanno dimostrato che non vale per tutti». «Stiamo celebrando i giorni della memoria e dobbiamo constatare quanto sia necessario, oggi più di sempre — scrive sul suo profilo Fb il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi — Non sei sola, Valentina».

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Discrimina­ta Offese volgari e sputi a Valentina Wang

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