Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Solo i vigili rileveranno gli incidenti
Accordo con l’Anci operativo anche in 4 città venete
VENEZIA In tre delle quattro città del Veneto designate, cioè Padova, Verona e Venezia, è già realtà. A Treviso dev’essere ancora coperto il quarto turno, cioè il notturno da mezzanotte alle 7: si aspettano le risorse per nuove assunzioni e la relativa circolare dal Viminale. Ma perlomeno, rispetto a molte altre regioni d’Italia, il Veneto, una delle realtà a pagare un alto tributo di sangue sulle strade, è già a buon punto nell’applicazione dell’«Accordo quadro» firmato il 9 gennaio dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per affrontare la recrudescenza di incidenti, fatali soprattutto ai giovani. Il documento affida ai vigili «un ruolo preminente nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, compresa la rilevazione degli incidenti stradali, nell’intero arco delle 24 ore». Tutto ciò «al fine di consentire agli organi territoriali delle forze di polizia di garantire un più efficace controllo del territorio e di rafforzare l’azione di prevenzione e repressione dei reati».
Insomma, alle forze dell’ordine viene tolta l’incombenza di rilevare i sinistri per dedicarsi a prevenirli e alle attività di repressione e contrasto del crimine. Aggiunge infatti l’«Accordo-quadro»: «In caso di incidente stradale, le pattuglie delle forze di polizia eventualmente intervenute nell’immediatezza, sono sostituite nel più breve tempo possibile dalla polizia municipale». Le nuove disposizioni riguardano le città metropolitane e i capoluoghi i cui Comandi dei vigili dispongano «di professionalità e mezzi più ampi». Negli altri Comuni, al momento sprovvisti di adeguate risorse finanziarie, strumentali o umane, l’accordo diventerà operativo progressivamente, a partire dai centri con oltre 100mila abitanti. «Il nodo è proprio quello delle risorse e in merito aspettiamo una circolare esplicativa dal ministero dell’Interno — spiega Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto —. Ci sono polizie locali non in grado di coprire i 4 turni, ci vogliono risorse che mettano in grado i Comuni di potenziare organici e strumentazioni. In secondo luogo, se i nostri agenti vengono trattati al pari di quelli delle forze dell’ordine, devono essere inquadrati come tali e invece oggi sono impiegati comunali. E’ necessario un riordino delle funzioni». In effetti il provvedimento firmato da ministero dell’Interno e Anci, e sull’applicazione del quale devono vigiliare prefetti e sindaci, prevede «lo scambio informativo e l’interconnessione delle centrali operative tra polizia municipale e forze dell’ordine e l’aggiornamento professionale integrato, con particolare riguardo alle tematiche relative alla sicurezza stradale». «Dobbiamo però essere messi nelle condizioni di operare al meglio — nota Francesco Spadaro, commissario per il Veneto del Sulpm, il sindaco di categoria —. E’ vero, la polizia stradale è un dei compito per noi prioritario, ma non tutti i Comuni garantiscono uomini e mezzi necessari a rispettare le nuove disposizioni, in linea di principio ineccepibili».
Aggiunge Luigi Altamura, comandante a Verona e componente della commissione sicurezza stradale dell’Anci: «Nella nostra città il turno notturno è realtà dal 1999 e c’è anche a Padova e a Venezia: già adesso nelle tre città la polizia municipale rileva la maggioranza degli incidenti nei centri urbani. Se ora le mansioni aumentano, dev’essere emesso il decreto attuativo del Pacchetto sicurezza, che consente alla polizia locale di accedere alla banca dati del Viminale. Altrimenti dovremo sempre appoggiarci alle forze dell’ordine. Quanto agli organici, il Comune di Verona ha appena assunto altri 49 agenti e a Padova si è chiuso da poco un concorso».
In linea i sindacati della polizia di Stato. «Si tratta di un accordo importante, che ci permette di dedicarci al nostro compito prioritario, cioè il controllo del territorio, la prevenzione e la repressione del crimine, però va supportato da adeguate risorse — avverte Mirco Pesavento del Sap —. Se vogliamo più poliziotti fuori dagli uffici, bisogna incrementare parco mezzi e organici. E’ inadeguato il personale di tutte le sezioni venete della Polstrada, corpo che da dieci anni aspetta il nuovo Centro operativo autostradale. I colleghi della sala operativa, che coordina l’attività viaria del Triveneto, attendono una sistemazione logistica degna della loro professionalità».
"Mario Conte Ci vogliono risorse che permettano ai Comuni di potenziare organici e strumentazioni