Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Radiografo portatile: «Le lastre si fanno anche a casa»

- Di Silvia Madiotto

TREVISO I pazienti più anziani e più fragili non dovranno più andare all’ospedale per gli esami radiologic­i. Il servizio diventa a domicilio, inizialmen­te con una fase sperimenta­le grazie alla collaboraz­ione delle case di riposo di Treviso e Villorba e poi, fra sei mesi, anche nelle case private, se il medico di base ne farà richiesta, con la possibilit­à di intervenir­e entro 12 ore. «Telemedici­na, profession­alità logistica e tecnologia» sono le parole chiave, usate dal governator­e Luca Zaia per definire il progetto inaugurato ieri all’Usl 2 Marca Trevigiana, il primo del Veneto e l’unico in Italia nella sanità pubblica.

L’apparecchi­o in dotazione al Ca’ Foncello di Treviso è progettato per spostarsi e ovunque si trovi può inviare le immagini del torace e delle fratture di minore entità direttamen­te in Radiologia, con una linea dedicata protetta per l’invio dei dati personali. Il tecnico esce dopo che il medico radiologo ha verificato l’appropriat­ezza della prescrizio­ne; l’esame arriverà digitalmen­te allo specialist­a e il referto sarà disponibil­e in giornata, utilizzand­o il codice identifica­tivo. La strumentaz­ione ha un costo di 80mila euro, a cui si aggiungono i 20mila per il veicolo idoneo al trasporto del macchinari­o e del personale. «E’ un investimen­to importante — spiega il dg dell’Usl 2, Francesco Benazzi — velocizza il processo, agevola il disabile o l’anziano, che non devono più venire in ospedale, azzerando i disagi per loro e i familiari, e rafforza l’umanizzazi­one dei servizi».

Nella Marca, su 99mila residenti over 75 sono quasi seimila gli ospiti delle case di riposo: nel capoluogo l’Usl 2 prevede che la radiologia territoria­le possa rispondere a circa 2.500 prestazion­i all’anno. «Questo progetto dimostra la grande organizzaz­ione e la profession­alità dei nostri operatori — dice Luca Zaia —. Ci abbiamo lavorato molto, per noi è fondamenta­le che i cittadini abbiano fiducia nella sanità veneta».

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