Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Radiografo portatile: «Le lastre si fanno anche a casa»
TREVISO I pazienti più anziani e più fragili non dovranno più andare all’ospedale per gli esami radiologici. Il servizio diventa a domicilio, inizialmente con una fase sperimentale grazie alla collaborazione delle case di riposo di Treviso e Villorba e poi, fra sei mesi, anche nelle case private, se il medico di base ne farà richiesta, con la possibilità di intervenire entro 12 ore. «Telemedicina, professionalità logistica e tecnologia» sono le parole chiave, usate dal governatore Luca Zaia per definire il progetto inaugurato ieri all’Usl 2 Marca Trevigiana, il primo del Veneto e l’unico in Italia nella sanità pubblica.
L’apparecchio in dotazione al Ca’ Foncello di Treviso è progettato per spostarsi e ovunque si trovi può inviare le immagini del torace e delle fratture di minore entità direttamente in Radiologia, con una linea dedicata protetta per l’invio dei dati personali. Il tecnico esce dopo che il medico radiologo ha verificato l’appropriatezza della prescrizione; l’esame arriverà digitalmente allo specialista e il referto sarà disponibile in giornata, utilizzando il codice identificativo. La strumentazione ha un costo di 80mila euro, a cui si aggiungono i 20mila per il veicolo idoneo al trasporto del macchinario e del personale. «E’ un investimento importante — spiega il dg dell’Usl 2, Francesco Benazzi — velocizza il processo, agevola il disabile o l’anziano, che non devono più venire in ospedale, azzerando i disagi per loro e i familiari, e rafforza l’umanizzazione dei servizi».
Nella Marca, su 99mila residenti over 75 sono quasi seimila gli ospiti delle case di riposo: nel capoluogo l’Usl 2 prevede che la radiologia territoriale possa rispondere a circa 2.500 prestazioni all’anno. «Questo progetto dimostra la grande organizzazione e la professionalità dei nostri operatori — dice Luca Zaia —. Ci abbiamo lavorato molto, per noi è fondamentale che i cittadini abbiano fiducia nella sanità veneta».