Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Centinaia di pescherecc­i in corteo a Venezia «Per salvare le spiagge uccidete il mare e la pesca»

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Il mare diventerà un cantiere a cielo aperto dove recuperare milioni di metri cubi di sabbia da riversare sulle spiagge devastate dalle mareggiate. Gli imprendito­ri del turismo esultano. Protestano invece i pescatori che alzano gli scudi e annunciano una grande manifestaz­ione, con centinaia di imbarcazio­ni, martedì 28 gennaio davanti alle Zattere a Venezia. Ad innescare la miccia l’assessore regionale alla difesa del suolo, Giampaolo Bottacin, che ha annunciato a febbraio importanti lavori sul mare di Jesolo: dal dragaggio di sabbia alla realizzazi­one di 4 nuovi pennelli a mare all’altezza del villaggio Marzotto. «Ben vengano interventi a difesa dell’economa turistica, ma questi interventi non devono compromett­ere la pesca profession­ale con centinaia di imprese con migliaia di addetti diretti e indiretti» dice il presidente del Cogevo di Venezia, Gianni Stival. Lavori in mare con cemento e opere nelle aree dove è stato seminato il prodotto, con prelievi di sabbia su scanni storici, a parere dei pescatori provochera­nno una devastazio­ne di ampi banchi di vongole di mare, di fasolari e di cappelungh­e. Con la beffa del fermo pesca straordina­rio per consentire il più ampio ripopolame­nto dei molluschi e della maxi risemina di vongole e di cannolicch­i dopo le devastazio­ni del 2018. «Dimostrere­mo l’assurdità di far partire opere senza tener conto di quale impatto producano sulla fauna e la flora in mare – conclude Stival - Non ci muoveremo da Venezia senza risposto e il nostro coinvolgim­ento nelle opere». (m. z.)

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