Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I COSTI DEL FARE FIGLI
Come sanno molto bene coloro che sono genitori, esiste una economia del fare figli. Anzi, a leggere certi dati, sembra una vera e propria diseconomia. A dirlo è una ricerca fatta per Facile.it su di un campione di coppie con figli da zero a tre anni. Le spese iniziano subito, ancor prima della nascita, già con la gravidanza. Nove mesi in cui le spese per l’attesa del bebè (visite ginecologiche, analisi, farmaci, culla, abbigliamento) arrivano mediamente a 3.411 euro per scendere a 2.754 per il secondo figlio. Sono cifre impegnative (soprattutto per le neofamiglie, già alle prese con altre spese facilmente intuibili) che portano spesso a chiedere un supporto finanziario: perlopiù ai nonni (dimostrando quanto sia vitale il welfare familiare prodotto dagli anziani) ma anche attraverso veri e propri prestiti chiesti ad altri familiari, ad amici ed anche a società o istituti di credito. Va anche tenuto conto che l’impatto economico dell’arrivo di un figlio trascina spese ulteriori ma correlate come una nuova auto, la ristrutturazione della casa esistente o l’affitto o l’acquisto di una casa più grande.
Sono i costi dovuti al creare un habitat a misura di bambino per una coppia che si fa più grande perché genitoriale. Come sempre l’Italia presenta volti diversi: è nelle regioni meridionali dove è massima la tendenza a ricorrere al prestito mentre è minima nel Nordest.
Con la nascita poi i costi lievitano.
Tra cibi appropriati, visite pediatriche, pannolini, vestitini, il primo anno di vita sfiora i 3.580 euro di spesa, che diventano 2.800 per i figli seguenti. Costi che per il 40% delle coppie del campione si sono affrontati grazie a prestiti e ad aiuti finanziari. Anche qui i nonni sono in prima fila nell’aiuto mentre sono sempre le regioni del Nordest quelle in cui si ricorre meno al sostegno economico esterno.
E poi c’è il terzo capitolo della spesa natalistica, quelle degli asili nido e delle baby sitter. In Italia la copertura dei servizi per la prima infanzia sfiora il 24%, mentre tutte le regioni del Nordest presentano percentuali superiori. Tuttavia a Bolzano, in Friuli e in Veneto la copertura è prevalentemente privata. Non meraviglia quindi – dice la ricerca – che il 40% delle famiglie si sia arrangiata con una soluzione a pagamento. Tradotto in cifre, ciò significa un esborso mensile medio di 531 euro per l’asilo privato (569 nel Nordest) e di 464 euro (413 nel Nordest) per la bambinaia. Tutti questi numeri sulla «diseconomia del fare figli» possono aiutarci a capire perché lo scorso anno le nascite, nel Nordest, si siano ulteriormente contratte (precisamente del 3%) rispetto all’anno prima.