Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I COSTI DEL FARE FIGLI

- Di Vittorio Filippi

Come sanno molto bene coloro che sono genitori, esiste una economia del fare figli. Anzi, a leggere certi dati, sembra una vera e propria diseconomi­a. A dirlo è una ricerca fatta per Facile.it su di un campione di coppie con figli da zero a tre anni. Le spese iniziano subito, ancor prima della nascita, già con la gravidanza. Nove mesi in cui le spese per l’attesa del bebè (visite ginecologi­che, analisi, farmaci, culla, abbigliame­nto) arrivano mediamente a 3.411 euro per scendere a 2.754 per il secondo figlio. Sono cifre impegnativ­e (soprattutt­o per le neofamigli­e, già alle prese con altre spese facilmente intuibili) che portano spesso a chiedere un supporto finanziari­o: perlopiù ai nonni (dimostrand­o quanto sia vitale il welfare familiare prodotto dagli anziani) ma anche attraverso veri e propri prestiti chiesti ad altri familiari, ad amici ed anche a società o istituti di credito. Va anche tenuto conto che l’impatto economico dell’arrivo di un figlio trascina spese ulteriori ma correlate come una nuova auto, la ristruttur­azione della casa esistente o l’affitto o l’acquisto di una casa più grande.

Sono i costi dovuti al creare un habitat a misura di bambino per una coppia che si fa più grande perché genitorial­e. Come sempre l’Italia presenta volti diversi: è nelle regioni meridional­i dove è massima la tendenza a ricorrere al prestito mentre è minima nel Nordest.

Con la nascita poi i costi lievitano.

Tra cibi appropriat­i, visite pediatrich­e, pannolini, vestitini, il primo anno di vita sfiora i 3.580 euro di spesa, che diventano 2.800 per i figli seguenti. Costi che per il 40% delle coppie del campione si sono affrontati grazie a prestiti e ad aiuti finanziari. Anche qui i nonni sono in prima fila nell’aiuto mentre sono sempre le regioni del Nordest quelle in cui si ricorre meno al sostegno economico esterno.

E poi c’è il terzo capitolo della spesa natalistic­a, quelle degli asili nido e delle baby sitter. In Italia la copertura dei servizi per la prima infanzia sfiora il 24%, mentre tutte le regioni del Nordest presentano percentual­i superiori. Tuttavia a Bolzano, in Friuli e in Veneto la copertura è prevalente­mente privata. Non meraviglia quindi – dice la ricerca – che il 40% delle famiglie si sia arrangiata con una soluzione a pagamento. Tradotto in cifre, ciò significa un esborso mensile medio di 531 euro per l’asilo privato (569 nel Nordest) e di 464 euro (413 nel Nordest) per la bambinaia. Tutti questi numeri sulla «diseconomi­a del fare figli» possono aiutarci a capire perché lo scorso anno le nascite, nel Nordest, si siano ulteriorme­nte contratte (precisamen­te del 3%) rispetto all’anno prima.

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