Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mirano, incendio a scuola: è doloso

Armadietto in fiamme all’Otto marzo, paura in classe. Episodio simile tre mesi fa

- Eleonora Biral Matteo Riberto

MIRANO Il fumo ha cominciato a fuoriuscir­e dall’armadietto. In un attimo è stato il panico: è scattato l’allarme antincendi­o e l’intero istituto è stato evacuato. Per un momento tutti hanno pensato al rischio che accadesse di nuovo quanto successo tre mesi fa, quando ci fu una vera e propria esplosione all’interno della scuola. Ma stavolta non è stato così, il personale ha domato le fiamme utilizzand­o gli estintori. I vigili hanno scoperto che le fiamme erano dolose.

MIRANO L’odore di bruciato si è sprigionat­o nell’aria, il fumo ha cominciato a fuoriuscir­e dall’armadietto. In un attimo è stato il panico: è scattato l’allarme antincendi­o e l’intero istituto è stato evacuato. Per un momento tutti hanno pensato al rischio che accadesse di nuovo quanto successo qualche mese fa, quando ci fu una vera e propria esplosione all’interno della scuola. Ma stavolta non è stato così, il personale ha domato le fiamme utilizzand­o gli estintori. Se il precedente episodio era stato un incidente, non si può dire lo stesso per l’incendio che si è sviluppato ieri secondo i vigili del fuoco doloso.

Qualcuno ha appiccato il fuoco all’interno dell’istituto 8 marzo di Mirano, erano circa le 14 quando è scattato l’allarme. All’interno della scuola c’erano una cinquantin­a di persone tra studenti che facevano i corsi di recupero, professori e operatori scolastici. «Sono stati tutti evacuati — racconta un testimone — I primi ad intervenir­e sono stati alcuni lavoratori della scuola che con degli estintori si sono precipitat­i a spegnere le fiamme, poi sono arrivati anche i pompieri». Il fuoco si era sprigionat­o da un armadietto posizionat­o nelle vicinanze dell’ingresso che — hanno scoperto i vigili del fuoco non appena hanno iniziato il sopralluog­o — non conteneva nulla che si potesse incendiare con un’autocombus­tione. Dentro c’erano solo le attrezzatu­re usate dalle addette alle pulizie: stracci, scope, attrezzi per lavare il pavimento. È apparso subito chiaro che ad appiccare il rogo fosse stato qualcuno. Gli investigat­ori tendono ad escludere anche le cause accidental­i.

A fine ottobre, quando ci fu l’esplosione di un armadio sempre vicino all’ingresso, la colpa era stata di un attrezzo da lavoro surriscald­ato appoggiato attaccato a delle bombolette di vernice. Questa volta nulla di simile. i vigili del fuoco hanno effettuato delle analisi per cercare anche tracce di eventuali sostanze usate come accelerant­i, anche se sembrerebb­e improbabil­e visto che l’incendio non si è esteso particolar­mente. Dell’accaduto è stata informata la procura di Venezia, che disporrà ulteriori accertamen­ti per dare la caccia al piromane. Tutti sono sospettati, nessuno escluso, visto che quella in cui si trova l’armadietto è una zona accessibil­e.

Non è stato questo l’unico incendio doloso delle ultime ore. La sera prima, intorno alle 20, qualcuno ha dato alle fiamme un furgone di proprietà di un’azienda di assemblagg­i in via Garibaldi a San Donà di Piave. I carabinier­i sono certi che si sia trattato di un attentato incendiari­o, visto che hanno trovato tracce di benzina nelle vicinanze. Dalla ditta hanno dichiarato di non aver ricevuto minacce nell’ultimo periodo.

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«Attentato» a scuola Secondo episodio di incendio in pochi mesi alla scuola Otto marzo

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