Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«No legittima difesa» Quindici anni a Esposito

-

L’avvocato Claudio Beltrame l’aveva già sostenuto in primo grado: se quella notte dell’8 gennaio 2019 il 50enne Ciro Esposito aveva sparato un colpo mortale all’amico Ivano Gritti era stato per «legittima difesa». Il 47enne veneziano, secondo la difesa, aveva infatti scoperto il flirt tra lui e la fidanzata e si era presentato a casa sua all’una di notte passata, cercando di sfondare la porta. Il gup Barbara Lancieri aveva però condannato l’uomo a 15 anni e 4 mesi per omicidio volontario e detenzione abusiva dell’arma. Con la nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega, però, Beltrame pensava di riuscire a ottenere uno sconto, se non l’assoluzion­e, per il suo cliente: ma la Corte d’assise d’appello ieri ha confermato la pena. «Aspettiamo le motivazion­i, ma poi andremo sicurament­e in Cassazione», spiega il legale. «Il dato storico inconfutab­ile è che all’1.15 di notte un uomo geloso ed esagitato ha tentato di sfondare la porta di casa di un amico per massacrarl­o di botte - aveva sostenuto in aula - Quella era l’unica via di fuga della casa ed Esposito si è sentito come braccato».

In primo grado, il gup Barbara Lancieri aveva però affermato che più che il triangolo amoroso a scatenare la lite era stato da ultimo un cane: Gritti era andato a riprenderl­o e sarebbe scoppiata la lite. «Una scusa risibile, doveva buttar giù la porta per sapere come stava l’animale?», ha aggiunto Beltrame. La Corte ha confermato anche il risarcimen­to – da stabilire in separata sede – all’ex moglie e al figlio della vittima, parte civile con l’avvocato Antonio Alessandri. (a. zo.)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy