Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ater ridarà i soldi in più ma a rate «Vergogna»
«Chi ha pagato di più riceverà tutto indietro, il conteggio partirà da luglio 2019. Non in una soluzione unica, altrimenti Ater andrebbe in bancarotta, ma comunque tutto sarà in ordine entro dicembre». Il presidente di Ater Venezia, Raffaele Speranzon, non usa alcun condizionale per replicare alle accuse della Cgil, eppure le sue rassicurazioni non bastano: «Inammissibile che un soggetto pubblico non applichi la legge, eppure per aumentare i canoni non hanno avuto bisogno di tutto questo tempo — incalza il segretario del sindacato, Daniele Giordano — visto che l’agenzia ora ha un enorme debito verso gli utenti, se proprio non riusciva ad aggiornare i canoni per tempo poteva almeno sospendere i pagamenti, dato che al momento i soldi non le mancano». La polemica è esplosa proprio su impulso del sindacato, che ha reagito alla lettera di scuse inviata da Ater a inizio gennaio: nella nota l’agenzia spiegava di non essere riuscita ad aggiornare le tariffe per il primo bimestre del 2020, e che i canoni ritoccati sarebbero arrivati a partire da marzo, al netto degli eventuali conguagli. «Abbiamo 10.800 inquilini, in più dobbiamo muoverci di concerto con tutte le altre Ater provinciali — continua Speranzon — I nuovi canoni sono stati pubblicati il 20 dicembre, il tempo a nostra disposizione era troppo poco». L’attacco della Cgil non è condiviso dalle sigle che negli ultimi mesi hanno discusso con la Regione: «I colleghi della Cgil avrebbero potuto informarsi, visto che non siedono al tavolo, prima di generare inutili allarmismi, che già nei mesi scorsi hanno turbato molti inquilini anziani — puntualizza Matelda Bottoni, segretario del Sindacato unione inquilini — Siamo riusciti a portare la soglia Isee a 35 mila euro già a novembre, a dicembre è toccato al ricalcolo. Alla fine saranno pochissimi a pagare di più, visto che le quote saranno spalmate su una platea più ampia». Giordano però non arretra di un passo e ribadisce la contestazione: «Ci fa piacere che Ater ritenga sia giusto rimborsare le quote maggiorate pagate fin dal luglio scorso, ma deve scriverlo nero su bianco perché al momento il testo risulta ambiguo. Quanto al ritardo, resta inaccettabile: poteva essere sospeso il pagamento, o si poteva almeno passare al pagamento mensile per modificare il canone a febbraio e non a marzo, anche se normalmente si paga a bimestre. Speriamo che intanto, a tutela di chi deve pagare, possa almeno intervenire il Comune».