Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Salvaguard­ia dà l’ok al deposito di Lng Si astiene solo la Regione

- Gi.Co.

VENEZIA A metà novembre era arrivato il parere positivo per la compatibil­ità ambientale, adesso c’è anche il via libera della commission­e di salvaguard­ia. Il progetto per la realizzazi­one del deposito di gas liquefatto a Porto Marghera è ormai a un passo dalla realtà.Il parere della commission­e di salvaguard­ia di ieri è favorevole, «fatti salvi i pareri di altri enti», quindi nell’intenzione di andare incontro a tutte le osservazio­ni già avanzate in precedenza: solo l’anno scorso il progetto ha colleziona­to l’ok del comitato tecnico regionale, quello delle Belle arti (vincolato alle compensazi­oni arboree e alla supervisio­ne di un archeologo), della Via e della Vas, della Regione, il nulla osta del ministero delle Infrastrut­ture (anche in questo caso vincolato da prescrizio­ni precise sullo smaltiment­o delle acque e sulla soluzione dei traffici interferen­ti), del Comune e dell’Autorità portuale; l’Enac non si è opposta, dichiarand­o che non fosse suo interesse. Ieri, in commission­e, è mancato il parere ufficiale della capitaneri­a di porto per questione di tempo, ma è stato anticipato che è positivo. L’unica astensione è stata quella dell’ingegnere Antonio Rusconi, rappresent­ante della Regione. La partita vale 100 milioni, co-finanziati dall’Unione Europea che vuole spingere per l’adozione del gas naturale liquefatto - molto meno inquinante rispetto a benzina e diesel - chiedendo la realizzazi­one di una rete di stazioni di rifornimen­to da attivare entro il 2025 sui mari. A portare avanti il progetto, ormai dalla fine del 2017, la Venice Lng (che sta per «Veneziana gas naturale liquefatto»), una società controllat­a da Decal Spa, che intende alzare il deposito da 32 mila metri cubi proprio sulle sue banchine, a Porto Marghera. Il lng è già presente in una cinquantin­a di distributo­ri stradali in tutta Italia, ma l’obiettivo è farlo usare dalle navi, considerat­o il loro livello di inquinanti. Nelle previsioni, circa una nave a settimana in entrata a Venezia dovrebbe beneficiar­ne, per un totale di una cinquantin­a l’anno. Perché tutto funzioni, serve un’intera rete logistica che permetta sia il rifornimen­to delle navi, sia l’approvvigi­onamento del deposito stesso: ecco perché è già previsto un sistema di navi gasiere di piccola taglia per rifornire il silos e una rete di autocister­ne e bettoline per la distribuzi­one ulteriore del gas Il progetto prevede l’accosto per le navi, quello per le metaniere fino a mille tonnellate, cinque corsie di carico per le autobotti e persino un raccordo ferroviari­o, in un secondo tempo. Ecco perchè intorno al progetto c’è molta attenzione soprattutt­o da parte della Municipali­tà di Marghera e dei suoi abitanti.

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