Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Coronavirus e casi sospetti le linee guida dell’Usl 3 «Sindaci, muovetevi così»
Il caso delle mascherine obbligatorie negli ambulatori
VENEZIA Tutti riuniti intorno a un tavolo: Usl 3 e sindaci del territorio per condividere la sfida del contrasto al Coronavirus, che sta generando panico e anche un po’ di confusione con messaggi che non sempre giungono chiari. Come quello ricevuto dai medici di base, informati qualche giorno fa dal Ministero che nelle sale d’aspetto deve essere indicato che « qualsiasi soggetto con febbre usi la mascherina». Comunicazione in contrasto con altre, in cui si dice che solo i soggetti con sintomi e di rientro dalla Cina dovrebbero indossarla.
Ieri, comunque, sindaci e Usl 3 si sono seduti allo stesso tavolo, dove l’azienda sanitaria ha spiegato lo stato dell’epidemia nel Mondo, le ricadute nei nostri territori, le modalità di gestione di eventuali «casi sospetti» e le linee
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● guida quanto ai comportamenti nelle strutture sanitarie, nelle scuole e nei luoghi di lavoro: lavarsi le mani, utilizzare fazzoletti usa e getta, tenere puliti i piani di appoggio. «Ci è stato detto che la situazione è in evoluzione – spiega il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro – e che per ora i bambini di rientro dalla Cina restano a scuola». Un punto delicato, con i governatori di alcune Regioni del nord – tra cui Zaia – che hanno chiesto al ministero di poterli tenere a casa per 14 giorni. Le scuole, infatti, sono sotto i riflettori: sempre il Minis t e ro ha di r ama to una circolare, giunta anche alle dirigenze scolastiche, in cui si invita a monitorare gli studenti di ritorno dalla Cina e in caso di sintomi – febbre, sindrome respiratoria acuta – a contattare il numero 1500. Ma ieri, nella riunione tra Usl 3 e sindaci , non si è parlato solo della prevenzione nelle scuole. « E’ stata anche rimarcata l’importanza della vaccinazione antinfluenzale – sottolinea Francesco Sacco, assessore alle politiche sanitarie del Comune di Mira, presente in vece del sindaco – volendo si può ancora richiedere ai medici di base perché l’Usl ha ancora scorte di vaccini». Vaccini per mettere quindi al riparo dall’influenza ed evitare un possibile indebolimento immunitario che possa favorire l’insorgenza di altre infezioni virali, tra le quali il coronavirus.
Si è anche affrontato il tema della psicosi, punto su cui l’Usl si confronterà con i medici di base e probabilmente anche con alcune categorie (albergatori in primis). «Rassicuriamo i cittadini – ha sottolineato il direttore generale dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben, affiancato dal direttore del dipartimento di prevenzione Luca Sbrogiò – azienda sanitaria e amministrazioni affrontano l’emergenza senza patemi, con determinazione e lavoro comune».