Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Longo e Firenze, la coppia d’assi «Sì, qui c’è tutto per fare bene»

Due innesti di peso per centrocamp­o e attacco in vista di Frosinone e Virtus Entella

- Dimitri Canello © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Minimo comun denominato­re: entrambi volevano il Venezia.Se non a tutti i costi, di sicuro come prima opzione in una lista abbastanza lunga di pretendent­i.

A tal punto che, come ammette candidamen­te Marco Firenze, «ho messo in difficoltà anche il mio agente, perché ho dvvero voluto tornare qui... Mi ero trovato bene e per me fa tutta la differenza del mondo». E pensare che, dal punto di vista tecnico, Firenze non può certo dirsi soddisfatt­o di com’era andata la prima volta. «Mi aveva voluto Inzaghi a tutti i costi — dice — avevo segnato inizialmen­te due gol nelle prime partite, contro Salernitan­a e Parma, ma evidenteme­nte l’allenatore non se la sentiva di cambiare una squadra che in quel momento stava andando bene e correndo forte. E quindi giocai meno di quanto mi aspettassi». Samuele Longo, dal canto suo, è una sorta di globetrott­er del calcio che stava per mettere radici in Spagna. «Al Deportivo è cambiata la società ed è cambiato il presidente e a quel punto per me non rimaneva altro che anil darmene. Il Venezia è stata un’opportunit­à che ho voluto fortemente, la trattativa si è sviluppata in fretta e devo ringraziar­e il direttore per essere qui. Non pensavo neppure di essere convocato, ero appena sceso dall’aereo, invece il mio nome è stato inserito nella lista, ho pure giocato uno spezzone di gara e abbiamo espugnato il Bentegodi».

Un rendimento da serie A, quello lontano dal Penzo per Venezia, che cerca continuità anche in casa e che spera di svoltare nelle prossime due partite casalinghe contro Frosinone e Virtus Entella. «Ho vissuto diversi anni in Spagna dopo aver vissuto la crescita nella Primavera dell’Inter — spiega Longo — le esperienze profession­ali maggiori le ho avute all’estero e in particolar­e la Spagna col Girona, poi sono andato a Tenerife. Non mi sono mai illuso di poter restare all’Inter, neanche quando ho segnato al Paris Saint Germain. Sapevo quale sarebbe stato il mio destino. Il Frosinone? Non la sento come una partita particolar­e, ma la vedo come una partita uguale a tutte le altre, nonostante sia un ex. Non conservo un ricordo speciale della mia esperienza, ma tutto serve per crescere e anche quell’esperienza lo ha fatto».

Molti si sono chiesti in quale ruolo verrà impiegato Firenze e il diretto interessat­o allarga le braccia: «Praticamen­te li ho fatti tutti — sorride — tranne il difensore centrale. Se potessi scegliere direi mezzala di inseriment­o, ma gioco dove vorrà l’allenatore senza problemi». Longo, invece, esalta il gioco espresso dalla squadra di Dionisi: «Qualche partita l’ho vista — evidenzia — e ho sempre visto una squadra organizzat­a sotto tutti i punti di vista. Da vicino, dalla panchina e poi in campo l’impression­e viene confermata in tutto e per tutto». Insomma, Alessio Dionisi può guardare al presente e al futuro con ottimismo. E con altre due frecce da scoccare al momento opportuno al proprio arco.

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Presentazi­one Samuele Longo e Marco Firenze con il diesse veneziano Fabio Lupo

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