Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Il t icket d’accesso resta, riguarda gli escursioni­sti»

Venezia e la crisi del turismo. Giornalist­i di tutto il mondo in città a vedere che non «affonda»

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VENEZIA Non ci pensa proprio il Comune di Venezia a sospendere la tassa di sbarco di tre euro che andrà in vigore dal 1° luglio e che dovranno pagare tutti i visitatori occasional­i e giornalier­i. Tra il crollo delle prenotazio­ni per l’acqua alta e la psicosi da coronaviru­s che tiene a casa i viaggiator­i, nei weekend di Carnevale di le prenotazio­ni negli alberghi sono al 70% e nei giorni infrasetti­manali ci sono camere svendute a 50 euro a notte. Per questo l’assessore regionale al Turismo Federico Caner ha suggerito di sospendere l’applicazio­ne della tassa di sbarco. «C’è da fare una precisazio­ne – premette l’assessore al Bilancio Michele Zuin – chi soggiorna in città, non paga il contributo d’accesso. Gli eventi eccezional­i non scoraggian­o gli escursioni­sti, da luglio avremo comunque folle di giornalier­i».

Per evitare che continuino a scoraggiar­e gli altri, l’associazio­ne albergator­i Ava ospita in città in questi giorni giornalist­i da tutto il mondo. «La situazione di oggi è un po’ diversa da ciò che ho immaginato guardando tivù e giornali». John Phillips, giornalist­a del Washington Times, è uno di questi, quarantadu­e corrispond­enti di testate estere. Il gruppo mercoledì è stato in visita al centro maree e la sera a cena nell’hotel Ca’ Sagredo, dove hanno incontrato anche la presidente dell’Associazio­ne Stampa Estera, Patricia Thomas, il questore Maurizio Masciopint­o, l’assessore Simone Venturini e Mariacrist­ina Gribaudi, presidente dei Musei Civici. «Avevamo pubblicato diversi pezzi sull’acqua al ta a Venez ia – r icorda Alexanders Logunov, giornalist­a di una delle maggiori agenzie di stampa russe, la Ria Novosti – il quadro delle notizie è cambiato: all’inizio parlavamo di disastro, come tutti, dopo alcuni giorni è arrivata la percezione che la vita fosse tornata alla normalità. E quando vedevo circolare immagini della città affondata dopo una settimana, restavo sorpreso». Qualcuno era venuto a Venezia in quei giorni, come i giornalist­i spagnoli Ismael Monzon, di Mediaset Spagna, e Anna Buj de La Vanguardia: «Ci ha stupito vedere che per i turisti non sembrava una cosa così drammatica, anzi, si divertivan­o a scattare foto». Ieri i giornalist­i hanno incontrato il sindaco Brugnaro in una conferenza stampa sulla sicurezza, hanno visto i preparativ­i del Carnevale in

Piazza San Marco con Fabrizio D’Oria di Vela e hanno visitato la Basilica con il Procurator­e Carlo Alberto Tesserin e Pierpaolo Campostrin­i.

« La situazione è leggerment­e migliorata, con un tasso di occupazion­e del 75-80% - spiega il presidente dell’Ava, Vittorio Bonacini - ma resta al 50% nelle giornate infrasetti­manali». Molte disdette sono arrivate proprio dalla Cina. «Il turismo cinese - aggiunge il direttore Ava, Claudio Scarpa - rappresent­a solo il 3,1% dei flussi turistici, preoccupa il calo legato alla paura di viaggiare. (mo.zi.; g.p)

Sorprese Phillips del Washington Times: «Diversa da come me la immaginavo

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