Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il vicino è sempre più fastidioso: 700 chiamate l’anno

Crescono le liti condominia­li. Il bilancio dei vigili: 122 bivacchi sgomberati, 500 auto rimosse

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MESTRE Gli odori, i rumori, la musica, le voci. Sono state 700 le chiamate dei vigili urbani nel corso del 2019 per dirimere insofferen­ze condominia­li. Una goccia nel mare degli interventi, certo, ma due al giorno si fanno sentire.

Soprattutt­o se si mescolano al lavori di sgombero di 122 bivacchi o alle indagini per sequestrar­e oltre 12 chili di stupefacen­ti, nella consapevol­ezza che, unità cinofile o meno, dietro c’è anche il lavoro dell’anticrimin­e. Nel bilancio 2019 della polizia locale veneziana i numeri raccontano solo metà della storia, come hanno ribadito a più riprese il sindaco Luigi Brugnaro e il comandante Marco Agostini: «Siamo alla fine di cinque anni in cui abbiamo rivoluzion­ato il corpo - ha spiegato Agostini - Abbiamo assunto ragazzi nuovi, messo mano ai regolament­i». Non a caso le insistenze del sindaco sul Daspo urbano ne hanno «prodotti» in sei mesi 372. Un lavoro in progress: gli annunciati taser arriverann­o per partire a novembre.

Se qualche cifra è calata, specie sul fronte delle sanzioni ai naviganti ( oltre 1.700 multe a telelaser nel 2017, contro le 444 del 2019), non è solo per via del pre-pensioname­nto del sistema Argos, ma anche perché «si è fatta più prevenzion­e, facendo capire a tutti che gli agenti ci sono, pronti a punire», rimarca il comandante. Molti numeri invece sono aumentati: lo scorso anno sono stati 528 i veicoli rimossi dalla strada (in precedenza non si arrivava a 90), conseguenz­a di una stretta sulle auto che circolano senza assicurazi­one, il 20 per cento del totale. E 45 le multe ai padroni di cani «maleducati». Quello contro i bivacchi per i vigili è un fiore all’occhiello: si è arrivati a 122 sgomberi in 143 siti, contro i 63 del 2018, e al momento l’area di Mestre risulta libera da accampamen­ti. Molto tempo è stato impegnato per verifiche nelle locazioni turistiche, anche grazie alle segnalazio­ni dei cittadini online.

A Mestre però i cittadini hanno chiamato tanto per altro. «Circa 700 casi chiamate, la metà del totale, sono contro inquilini stranieri accusati di violazioni igieniche o sovraffoll­amento, in realtà incolpevol­i». Sono diminuite le violazioni in materia di prostituzi­one (273, nel 2018 erano stat e 3 9 5 ) p e r c h é , c ome ribadisce Agostini, sono diminuite le ragazze in strada: il tasso di recidiva, nel Veneziano, è appena dell’uno per cento. Simile il discorso sul commercio abusivo: nel 2017 i venditori pizzicati erano stati quasi 5.300, nel 2019 si è scesi a 1.419; «Siamo passati da 100 mila sequestri a circa duemila». Il contrasto alla droga è argomento più complesso: oltre 11 chili di marijuana e hashish, 4 etti di eroina, 5 etti di cocaina sono meno di quanto ritirato in passato (tranne per la «neve», aumentata di oltre sei volte), ma il commissari­o capo Gianni Franzoi spiega: «Siamo riusciti a eliminare i depositi di droga da parco Albanese, dove sono spariti anche i prodotti sintetici. In zona stazione

oggi ci sono solo spacciator­i “pendolari“» assicura. Certo, concentrar­si sui pusher fa crescere gli scontri: 30 episodi di resistenza, mentre nel 2017 erano stati soltanto due. (gi.co.)

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Il corpo in cinque anni è molto cambiato (foto Errebi)
Polizia municipale Il corpo in cinque anni è molto cambiato (foto Errebi)

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