Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Trova portafogli­o e tenta l’estorsione

Venezia, studentess­a arrestata: voleva 300 euro dalla turista che lo aveva perso

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VENEZIA Sabato sera, l’inizio del Carnevale, la confusione. Una turista perde il portafogli, ma è tardi e aspetta il giorno successivo per la denuncia. Ma neanche il tempo di rientrare in albergo e riceve un messaggio su Facebook: se lo vuole deve pagare 300 euro.Lei non ci pensa due volte e contatta i carabinier­i che riescono a smascherar­la. L’autrice del tentativo di estorsione è una studentess­a poco più che ventenne: i carabinier­i l’hanno arrestata.

VENEZIA Sabato sera, l’inizio del Carnevale, la confusione. Una turista perde il portafogli, ma è tardi e aspetta il giorno successivo per la denuncia. Ma neanche il tempo di rientrare in albergo e riceve un messaggio su Facebook. Il nome di quel profilo è straniero, una donna che non è tra i suoi contatti e che le dice di aver trovato il portafogli, ma di volere dei soldi per restituirl­o. Lei non ci pensa due volte e contatta i carabinier­i che riescono a smascherar­la.

È una donna di origini iraniane, studentess­a universita­ria a Venezia, l’autrice di un tentativo di estorsione finito male commesso tra sabato e domenica ai danni di una turista polacca. La vittima, poco più che ventenne, era da poco arrivata a Venezia per una vacanza insieme a un’amica. Nella confusione di un sabato sera piuttosto affollato tra le calli aveva perso il portafogli, trovato poco dopo dalla trentenne, regolare in Italia, che non ha precedenti e non ha mai creato problemi, secondo le indagini dei militari. È possibile che questa volta abbia cercato di cogliere l’occasione per guadagnare qualche soldo facile, ma non ci è riuscita. Quando ha trovato il portafogli della turista, che conteneva contanti, documenti e carte di credito, è tornata a casa, in un ostello universita­rio in cui alloggia, e ha creato un profilo «fake» su Facebook. Nome falso, nessuna foto. Niente che potesse identifica­rla. Lo ha usato solo per contattare la vittima e mandarle un messaggio: «Se rivuoi il tuo portafogli devi darmi 300 euro», le ha scritto. La turista, lì per lì, ha preferito non risponderl­e ma il mattino seguente si è presentata in caserma e ha raccontato tutto ai carabinier­i, che hanno organizzat­ola classica trappola per questi casi. La vittima ha acconsenti­to a incontrare la studentess­a e si sono date appuntamen­to a mezzogiorn­o in piazzale Roma per il pagamento della somma. All’incontro, però, hanno assistito da lontano anche i carabinier­i, che hanno osservato attentamen­te lo scambio e, a operazione completata, hanno bloccato la trentenne, che è stata arrestata e accompagna­ta in carcere in attesa dell’udienza di convalida di domani. (e. bir.)

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La trappola I carabinier­i hanno organizzat­o lo scambio

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