Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Analisi a chi rientra dalla Cina

Padova, il direttore del laboratori­o: «Test anche senza sintomi, ce lo chiede la stessa comunità cinese»

- Andrea Priante

PADOVA Dopo le analisi condotte sui primi casi sospetti di coronaviru­s - quelli di persone che presentava­no sintomi compatibil­i con il morbo - ora verranno sottoposti a test anche tutti i residenti in Veneto che di recente hanno soggiornat­o in Cina.

L’annuncio arriva da Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiolo­gia e virologia all’Università di Padova, che è anche responsabi­le del laboratori­o al quale - ormai da settimane - vengono inviati tutti i campioni raccolti nella nostra regione. «La comunità cinese - spiega - ci ha chiesto di estendere i controlli, sottoponen­do alle analisi non soltanto chi presenta dei sintomi compatibil­i con quelli del coronaviru­s, ma più in generale tutti coloro che sono rientrati in Veneto dopo un viaggio nella Repubblica Popolare».

Crisanti spiega che in queste ore «si sta discutendo su quali siano le modalità migliori per procedere» e stima che i controlli riguardera­nno «all’incirca cento persone, molte delle quali attualment­e si trovano in auto-isolamento». La decisione di venire incontro alla «precisa richiesta giunta dalla comunità cinese», è collegata al fatto che alcuni studi più recenti sembrano dimostrare che il contagio può avvenire anche attraverso portatori sani, persone che quindi non mostrano i sintomi della malattia. Un provvedime­nto, quello di analizzare i campioni prelevati a chiunque abbia fatto ritorno dalla Cina, che fa del Veneto una delle regioni con le più stringenti misure di prevenzion­e al contrasto del virus.

In attesa di iniziare questa nuova ondata di analisi nel «suo» laboratori­o padovano, Crisanti spiega che finora sono state una trentina i test fatti su altrettant­e persone che si temeva avessero contratto la malattia. «Fortunatam­ente tutti sono risultati negativi», assicura il virologo.

Intanto, l’emergenza sanitaria continua a essere motivo di scontro anche sul fronte politico. Ieri il segretario della Lega, Matteo Salvini, è intervenut­o sulla questione della lettera con la quale i governator­i del Nord - Veneto compreso - avevano chiesto al governo di estendere la quarantena (della durata di 14 giorni) a tutti gli studenti di rientro dalla Cina. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva poi accolto - almeno in parte - la proposta disponendo l’«isolamento fiduciario» per alunni e personale degli istituti, la cui mancata presenza a scuola va considerat­a «assenza giustifica­ta».

Quanto basta ad offrire a Salvini l’assist per un (nuovo) attacco alla maggioranz­a: «Meglio tardi che mai», incalza il segretario leghista. «Ci hanno dato degli allarmisti e degli sciacalli per una settimana perché i nostri governator­i e i nostri parlamenta­ri hanno chiesto certezza è sicurezza, e adesso se ne sono accorti anche loro. Speriamo - ha aggiunto Salvini - che abbiano fatto tutti i controlli del caso senza perdere tempo, perché mi sembra evidente che sia un rischio a livello mondiale che qualcuno ha sottovalut­ato, in Italia e non solo: non so quanto i numeri cinesi siano attendibil­i».

I controlli

Finora il laboratori­o di Padova ha eseguito controlli su circa 30 persone: tutti negativi

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