Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Per amore ho rischiato la vita, avvelenata dalla protesi al seno»

LA STORIA ANNAPAOLA XODO Il libro: il fidanzato che l’umiliava e la chirurgia estetica per sentirsi bella

- Francesca Visentin

PADOVA Quando è arrivata negli Stati Uniti, dalla dottoressa Lu-Jean Feng a Cleveland, le restavano solo due settimane di vita. Ma Annapaola Xodo di Padova, 30 anni, non lo sapeva. Un calvario di nove anni, il suo, dentro e fuori gli ospedali del Veneto. Una malattia che nessun immunologo riusciva a diagnostic­are l’aveva trasformat­a in uno scheletro: sangue e linfonodi avvelenati, danni irreversib­ili agli organi vitali, intolleran­za a ogni tipo di alimento. Negli ultimi mesi riusciva a bere solo acqua. Il cibo, di ogni tipo, le causava immediati choc anafilatti­ci.

Quella sofferenza aveva un nome, «Breast Implant Illness», malattia scatenata dall’intervento di chirurgia estetica in cui Annapaola, nove anni prima, si era rifatta il seno. Ma nessuno in Italia conosceva la patologia ed era in grado di contrastar­la. Fino all’incontro con la dottoressa Feng, che le ha salvato la vita. Il silicone delle protesi aveva avvelenato sangue e organi. Rimuovere le protesi non bastava, l’intervento che ha riportato in vita Annapaola è stato complesso, la chirurga ha rimosso dal suo corpo migliaia di frammenti di silicone, facendo attenzione che non ne restasse nemmeno una particella. Da lì, la faticosa risalita.

Una storia che Annapaola Xodo due anni fa, dopo l’intervento, aveva raccontato a giornali e tivù, ma che ora diventa un libro, «L’amore perfetto», sottotitol­o #amateviper­comesiete.

«Avevo il mondo in mano e mi sono distrutta perché volevo a tutti i costi piacere a una persona», racconta Annapaola.

Introduce così il tema centrale del libro: la trasformaz­ione fisica «per amore», la chirurgia plastica inseguita come soluzione al sentirsi inadeguata al fianco dell’uomo dei suoi sogni.

Ex modella, bellissima, Annapaola ha cercato di cambiare il suo aspetto e il seno per essere apprezzata dal fidanzato. Pr ima di capi re che «l’amore perfetto è solo quello che si ha per sè stessi».

Annapaola Xodo presenterà il libro a Padova venerdì 14, al Barco Teatro di via Orto Botanico (ore 19.30). Ha scelto il giorno di San Valentino, la tradiziona­le festa degli innamorati, per parlare di «amore sano» attraverso la sua storia, per fare capire anche con le cicatrici e la vita che stava perdendo, quanto sia importante scegliere compagni per cui la felicità, il benessere e il sostegno incondizio­nato siano al primo posto.

Annapaola ventenne, all’apice della sua bellezza e della carriera di modella, incontrò quello che credeva il grande amore, un giocatore di calcio dell’Inter, «il principe azzurro», la grande passione. Ma quella storia e il comportame­nto di lui nei suoi confronti diventaron­o anni di umiliazion­i, bugie, demolizion­e psicologic­a. Una violenza subdola. «Non mi sentivo mai abbastanza per lui. Eppure facevo la modella, mi sono laureata, avevo una bella vita, fino a quando la malattia causata dall’intervento al seno mi ha portata quasi alla morte». Esile, fisico longilineo e sportivo, Annapaola iniziò a essere ossessiona­ta dal desiderio di un seno più grande e prosperoso, «come piaceva a lui», a quel fidanzato che l’umiliava. Da lì, l’inferno.

Nove anni di sofferenza, visite specialist­iche di ogni tipo, esami, prelievi, analisi, volto e gambe gonfi, tachicardi­a, eritemi cutanei, dimagrimen­to inarrestab­ile. Operata anche al cuore per un’infezione causata sempre dal silicio e dalle tossine della contaminaz­ione da silicone.

Ricomincia­re a mangiare, un po’ alla volta, a muoversi, a respirare. Annapaola è tornata alla vita solo dopo l’intervento della dottoressa Feng, anche se continua a curarsi, deve fare terapie di rigenerazi­one cellulare più volte alla settimana, per eliminare completame­nte ogni tossina presente nel sangue e nell’organismo.

Il libro è il messaggio che vuole portare a tante altre ragazze e donne, vittime di «amori sbagliati», di uomini demolitivi.

«Una delle lezioni più grandi che ho imparato - sottolinea Annapaola - è non fare mai, mai, quello che vogliono gli altri. Non solo quello che ci impongono, ma anche quello che sotto forma di consiglio ci viene proposto come “il meglio per noi”, mentre il meglio non lo è affatto. Il nostro potere più forte deve essere quello di non farci condiziona­re. Quello che conta davvero è che le persone di cui ci circondiam­o vogliano che spicchiamo il volo e ce lo lascino fare. L’errore più grande è soffocare i propri progetti e passioni per gli altri».

Annapaola non fa il nome dell’ex fidanzato che voleva cambiarla e che l’ha portata a rischiare la morte. «Voglio lasciarmi tutto alle spalle, non cerco vendetta». Procederà però in sede legale contro tutti i medici che in 9 anni la visitavano e la rimandavan­o a casa, senza trovare una soluzione. Adesso è sposata, lavora, è tornata alla vita. Vuole essere d’esempio per le tante ragazze e donne che inseguono il falso mito della perfezione estetica attraverso la chirurgia e le punture di silicone. E dice: «L’amore per noi stesse è la cosa più importante che abbiamo. Se non ci amiamo noi per prime, come possiamo pensare che lo facciano gli altri?».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy