Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aramu: «L’Entella? Vogliamo i tre punti ma niente angoscia»

- Dimitri Canello

Non resta che aggrappars­i all’Entella, a quella vittoria conquistat­a nella partita di andata che scacciò incubi e fantasmi e alla voglia di rivincita di Mattia Aramu. Che deve avere il dente particolar­mente avvelenato contro la sua ex squadra se, nel momento in cui gli si chiede un commento sul suo passato, risponde di getto senza esitazioni: «Non mi va di parlare del mio passato — taglia corto — anche perché con l’Entella è andata finire male, io mi auguro di poter far parlare il campo, perché vogliamo assolutame­nte i tre punti. Non dobbiamo farne un’ossessione altrimenti si rischia di fare peggio, ma ci serve un successo in casa per dare un seguito ai grandi risultati che otteniamo in trasferta». Tra le spiegazion­i che si sono date a questa difficoltà fuori da ogni logica del Venezia a vincere le partite casalinghe, con il peggior rendimento fra le mura amiche certificat­o dai fatti, c’è anche la larghezza limitata del campo dello stadio Penzo. «Può essere una spiegazion­e — sottolinea Aramu — ma non deve diventare una scusa. È vero che la nostra squadra cerca gli spazi larghi e si esprime al meglio nell’ampiezza di uno stadio come ad esempio il Bentegodi, ma credo che ci sia anche tanta sfortuna. Abbiamo colpito due pali, ne fosse entrato anche solo uno staremmo qui a parlare di un’altra cosa, perché rispetto al Trapani la prestazion­e è stata migliore». Un altro argomento in cui Aramu non vuole entrare riguarda la spaccatura in curva, che per qualcuno incide sul rendimento della squadra: «Non ci deve riguardare — dice — sappiamo che tutti tifano un solo Venezia e un’unica squadra, siamo noi a dover portare i tifosi dalla nostra parte».

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A centrocamp­o Mattia Aramu

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