Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Spariscono 30 mila euro di gioielli il colpevole è il muratore «infedele» I carabinieri ritrovano il diamante
VENEZIA Si fidava ciecamente di lui, al punto da lasciargli le chiavi di casa in modo che potesse entrare ed uscire quando preferiva. Una fiducia rivelatasi però eccessiva. I carabinieri di Vigonovo hanno denunciato un artigiano di Mira, un 42enne incensurato, accusato di aver sottratto dall’abitazione in cui stava lavorando gioielli e preziosi per un valore complessivo di circa 30 mila euro. La vittima del furto è un’anziana signora di Fossò che si era rivolta all’artigiano per realizzare alcuni interventi di muratura. In breve tempo tra i due si era creato un buon rapporto e la donna si fidava pienamente di quel bravo artigiano, al punto che si sarebbe fatta convincere a lasciargli un mazzo di chiavi in modo che potesse entrare e uscire dall’appartamento quando voleva, velocizzando così i lavori. Ma in quei frangenti l’operaio non si sarebbe interessato solo alle opere murarie. Secondo le accuse che gli vengono rivolte, mentre era solo l’uomo avrebbe girovagato tra le stanze alla ricerca di beni preziosi. L’esplorazione si sarebbe conclusa quando il muratore si è imbattuto in una piccola scatola riposta in un cassetto nella camera da letto. All’interno ci sarebbero stati ori e gioielli. Un bottino da 30 mila euro composto da una ventina di pezzi tra braccialetti, orologi, orecchini, anelli e collane che l’operaio è accusato di essersi intascato per poi rivenderli. Non appena la padrona di casa si è accorta della scomparsa si è rivolta ai carabinieri che hanno avviato un’indagine. Grazie alla rapidità dell’intervento i militari sono riusciti a recuperare quasi totalmente la refurtiva in alcuni Compro oro di Dolo e Mira ai quali l’uomo si sarebbe rivolto per monetizzare quanto sottratto. I gioielli recuperati sono stati subito riconsegnati alla legittima proprietaria, compreso un grande diamante del valore di 15 mila euro, in precedenza incastonato in un anello, e rinvenuto a casa dell’operaio. Alcuni gioielli però erano irrecuperabili, già fusi nei laboratori dei Compro oro.