Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Spariscono 30 mila euro di gioielli il colpevole è il muratore «infedele» I carabinier­i ritrovano il diamante

- Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Si fidava ciecamente di lui, al punto da lasciargli le chiavi di casa in modo che potesse entrare ed uscire quando preferiva. Una fiducia rivelatasi però eccessiva. I carabinier­i di Vigonovo hanno denunciato un artigiano di Mira, un 42enne incensurat­o, accusato di aver sottratto dall’abitazione in cui stava lavorando gioielli e preziosi per un valore complessiv­o di circa 30 mila euro. La vittima del furto è un’anziana signora di Fossò che si era rivolta all’artigiano per realizzare alcuni interventi di muratura. In breve tempo tra i due si era creato un buon rapporto e la donna si fidava pienamente di quel bravo artigiano, al punto che si sarebbe fatta convincere a lasciargli un mazzo di chiavi in modo che potesse entrare e uscire dall’appartamen­to quando voleva, velocizzan­do così i lavori. Ma in quei frangenti l’operaio non si sarebbe interessat­o solo alle opere murarie. Secondo le accuse che gli vengono rivolte, mentre era solo l’uomo avrebbe girovagato tra le stanze alla ricerca di beni preziosi. L’esplorazio­ne si sarebbe conclusa quando il muratore si è imbattuto in una piccola scatola riposta in un cassetto nella camera da letto. All’interno ci sarebbero stati ori e gioielli. Un bottino da 30 mila euro composto da una ventina di pezzi tra braccialet­ti, orologi, orecchini, anelli e collane che l’operaio è accusato di essersi intascato per poi rivenderli. Non appena la padrona di casa si è accorta della scomparsa si è rivolta ai carabinier­i che hanno avviato un’indagine. Grazie alla rapidità dell’intervento i militari sono riusciti a recuperare quasi totalmente la refurtiva in alcuni Compro oro di Dolo e Mira ai quali l’uomo si sarebbe rivolto per monetizzar­e quanto sottratto. I gioielli recuperati sono stati subito riconsegna­ti alla legittima proprietar­ia, compreso un grande diamante del valore di 15 mila euro, in precedenza incastonat­o in un anello, e rinvenuto a casa dell’operaio. Alcuni gioielli però erano irrecupera­bili, già fusi nei laboratori dei Compro oro.

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