Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Padova capitale del volontariato «conquista» il Primo maggio
PADOVA La Capitale Europea del Volontariato 2020 tappezza i muri di messaggi choc, e porta a Padova la manifestazione sindacale del Primo maggio. Sono queste le ultime novità inserite nel grande contenitore del Centro Servizio Volontariato (Csv), che ha preso il via poco più di una settimana fa con la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella e continuerà fino a dicembre con tanti eventi in tutta la città del Santo: da una parte una campagna di comunicazione che gioca sui pregiudizi e sulle reazioni di disgusto per esortare i cittadini alla solidarietà, dall’altra la festa dei lavoratori che andrà in scena proprio a Padova.
Ieri i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil
Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno annunciato che la manifestazione sindacale nazionale del Primo maggio si terrà nel capoluogo euganeo proprio per coniugare i diritti dei lavoratori al tema del volontariato. A scanso di equivoci, la città non ospiterà il Concertone, che avrà luogo come sempre in piazza San Giovanni a Roma, ma la manifestazione politica che ogni anno riunisce le sigle sindacali in una città diversa.
Il sindaco Sergio Giordani saluta l’annuncio come «una bellissima notizia, che spalanca le porte a tutte le forme di impegno presenti in Italia». Per Giordani, «i sindacati svolgono un ruolo decisivo nella nostra società, dando voce al lavoro, che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica. In un contesto in cui sono ancora tante le ingiustizie da sanare e i traguardi da ottenere, questo momento sarà occasione di una grande riflessione che parte da Padova e contamina tutto il Paese».
I segretari padovani di Cgil, Cisl e Uil Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Riccardo Dal Lago: «È la prima volta nella storia che la Festa nazionale dei lavoratori si svolge a Padova. Vogliamo trasformare questa occasione in una riflessione su un sistema economico e sociale che, pur rimanendo tra i più prosperi d’Italia, presenta non poche contraddizioni». Soddisfatto anche il senatore Udc Antonio De Poli, secondo cui «da Padova arriverà un messaggio positivo e stimolante per la politica».
Quanto alla campagna di comunicazione del Csv presentata ieri ed elaborata dall’agenzia Young Digitals, l’obiettivo è smuovere le coscienze: si basa su una serie di manifesti e totem con la maxi-scritta «Che schifo», seguita da domande riferite al mondo dell’emarginazione come «Ma perché non si lavano?», «Cosa sperano di trovare qui?» o «Dorme di nuovo sotto il mio portone»; la risposta è che «pensarla così è una scelta, essere d’aiuto è una scelta migliore». Da via Matteotti a via Sorio, da via Palestro a via Ariosto passando per il centro, i manifesti sono apparsi in tutta la città per rendere visibile il disagio e spingere i passanti a prendere una posizione; la campagna prosegue sul sito www.cheschifo.it, che raccoglie diverse storie di volontariato come esempio positivo.