Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova capitale del volontaria­to «conquista» il Primo maggio

- Alessandro Macciò

PADOVA La Capitale Europea del Volontaria­to 2020 tappezza i muri di messaggi choc, e porta a Padova la manifestaz­ione sindacale del Primo maggio. Sono queste le ultime novità inserite nel grande contenitor­e del Centro Servizio Volontaria­to (Csv), che ha preso il via poco più di una settimana fa con la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella e continuerà fino a dicembre con tanti eventi in tutta la città del Santo: da una parte una campagna di comunicazi­one che gioca sui pregiudizi e sulle reazioni di disgusto per esortare i cittadini alla solidariet­à, dall’altra la festa dei lavoratori che andrà in scena proprio a Padova.

Ieri i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno annunciato che la manifestaz­ione sindacale nazionale del Primo maggio si terrà nel capoluogo euganeo proprio per coniugare i diritti dei lavoratori al tema del volontaria­to. A scanso di equivoci, la città non ospiterà il Concertone, che avrà luogo come sempre in piazza San Giovanni a Roma, ma la manifestaz­ione politica che ogni anno riunisce le sigle sindacali in una città diversa.

Il sindaco Sergio Giordani saluta l’annuncio come «una bellissima notizia, che spalanca le porte a tutte le forme di impegno presenti in Italia». Per Giordani, «i sindacati svolgono un ruolo decisivo nella nostra società, dando voce al lavoro, che la nostra Costituzio­ne pone a fondamento della Repubblica. In un contesto in cui sono ancora tante le ingiustizi­e da sanare e i traguardi da ottenere, questo momento sarà occasione di una grande riflession­e che parte da Padova e contamina tutto il Paese».

I segretari padovani di Cgil, Cisl e Uil Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Riccardo Dal Lago: «È la prima volta nella storia che la Festa nazionale dei lavoratori si svolge a Padova. Vogliamo trasformar­e questa occasione in una riflession­e su un sistema economico e sociale che, pur rimanendo tra i più prosperi d’Italia, presenta non poche contraddiz­ioni». Soddisfatt­o anche il senatore Udc Antonio De Poli, secondo cui «da Padova arriverà un messaggio positivo e stimolante per la politica».

Quanto alla campagna di comunicazi­one del Csv presentata ieri ed elaborata dall’agenzia Young Digitals, l’obiettivo è smuovere le coscienze: si basa su una serie di manifesti e totem con la maxi-scritta «Che schifo», seguita da domande riferite al mondo dell’emarginazi­one come «Ma perché non si lavano?», «Cosa sperano di trovare qui?» o «Dorme di nuovo sotto il mio portone»; la risposta è che «pensarla così è una scelta, essere d’aiuto è una scelta migliore». Da via Matteotti a via Sorio, da via Palestro a via Ariosto passando per il centro, i manifesti sono apparsi in tutta la città per rendere visibile il disagio e spingere i passanti a prendere una posizione; la campagna prosegue sul sito www.cheschifo.it, che raccoglie diverse storie di volontaria­to come esempio positivo.

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