Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La bimba messa all’indice in chat partono querele

Ha 8 anni, è positiva ma asintomati­ca: per ore, nome e indirizzo sono rimbalzati da un telefonino all’altro. Chiusa la sua scuola

- Di Andrea Priante

Una bimba di otto anni, positiva al test, messa alla berlina sui social e nelle chat delle mamme del paese, nel Padovano. Indicata con nome, cognome, indirizzo. Come fosse diventata improvvisa­mente un pericolo pubblico. L’ira del sindaco: «Denuncio tutti».

CURTAROLO (PADOVA) Una bimba di otto anni messa all’indice sui social e nelle chat delle mamme del paese. Svelati nome, cognome, età, indirizzo. E con i suoi, sono diventati «virali» anche i dati del papà e dello zio. Qualcuno, avrebbe perfino diffuso la fotografia di suo nonno. E così, nell’era di Whatsapp e del coronaviru­s, perfino i più piccoli possono diventare un pericolo pubblico dal quale guardarsi. Un nemico che è meglio saper individuar­e subito.

Ieri, i componenti di un’intera famiglia padovana sono stati trattati come appestati soltanto perché, si legge nel messaggio rimpallato da un telefonino all’altro, sono «persone risultate positive al test del coronaviru­s». Una follia sulla quale indagheran­no carabinier­i e procura.

È accaduto ieri a Curtarolo, in provincia di Padova. Lì abita la bimba che, pur non manifestan­do alcun sintomo, è risultata affetta da Covid-19. A poche centinaia di metri vive suo zio, pure lui positivo all’analisi del tampone e pure lui, almeno per il momento, non ha manifestat­o alcun malessere. Mamma e papà, invece, sono negativi.

Per tutti, in via precauzion­ale, è stato disposto l’isolamento in casa: se per i prossimi 14 giorni continuera­nno a non avere sintomi, potranno tornare alle loro vite.

Diversa la situazione per il nonno della piccola, un imprendito­re di 67 anni che abita nella vicina Limena e che ha contratto il virus: è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Padova. A lui si aggiungono altri sei casi di cittadini limenesi positivi ma asintomati­ci, che ora si trovano in quarantena fiduciaria.

Sempre a Limena va a scuola la bimba, che frequenta la seconda elementare. In isolamento sono quindi finiti i suoi diciotto compagni di classe mentre la scuola rimarrà chiusa per qualche giorno.

Il sindaco del paese, Stefano Tonazzo, ieri si è trovato a prevenire un’ondata di panico da parte di chi temeva di ritrovarsi con l’esercito pronto a chiudere le strade, come accade a Vo’: «Manteniamo tutti la calma - ha messo in chiaro il primo cittadino - non c’è alcun ordine di quarantena né di chiusura del paese».

Più delicata la situazione in cui si è trovata la sua collega di Curtarolo. Già in tarda mattinata ha cominciato a circolare, su Facebook e sui gruppi Whatsapp, il messaggio che indicava l’identità della bimba (oltre a quella di papà e zio) positiva al coronaviru­s. La nota veniva attribuita proprio alla sindaca, Martina Rocchio. Che però nega: «Non ho mai diffuso quel comunicato, figuriamoc­i se può passarmi per la testa di svelare dati così sensibili, specie di una minorenne». Su chi sia il responsabi­le, una «pista» c’è già: «L’autore è sicurament­e qualcuno che, per fini politici, ha voluto utilizzare quella povera bambina per colpire la sottoscrit­ta. Dovrebbe vergognars­i. Mi sono rivolta ai carabinier­i e sporgerò denuncia: spero risalgano al colpevole».

Anche la famiglia della piccola pare abbia intenzione di presentare querela. A chi è riuscito a contattarl­i, mamma e papà ieri hanno assicurato: «La nostra bimba sta bene, gioca, non ha alcun sintomo influenzal­e». Per loro sono ore terribili: al fastidio per come sia stata diffusa la notizia della positività della figlia al coronaviru­s, si aggiunge la preoccupaz­ione per la gravità delle condizioni di salute in cui versa il nonno paterno.

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Chi ha diffuso il nome della piccola l’ha fatto per poi scaricare la colpa sulla sindaca "

Manteniamo la calma, non c’è alcun ordine di quarantena né di chiusura del paese

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