Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Diciannove casi, 5 sono operatori l’Usl chiude lo Jona per sanificarl­o

Coronaviru­s, Suem di Venezia in crisi. Ampliati Rianimazio­ne e Infettivi a Mestre

- Matteo Riberto

Sale a diciannove la conta dei contagi nel territorio dell’Usl 3. Ieri si sono infatti registrati dieci nuovi casi di Coronaviru­s nell’area dell’azienda sanitaria veneziana. Cinque sono operatori sanitari positivi ma senza sintomi, in isolamento domiciliar­e, cinque sono pazienti ricoverati nelle diverse strutture ospedalier­e. La situazione più delicata riguarda l’ospedale Civile di Venezia dove quattro operatori del Suem sono risultati positivi al test: tra loro ci sarebbero due piloti di idro-ambulanze. Una situazione che potrebbe evolvere ancora tra gli operatori del Suem, entrati in stretto contatto con i colleghi. Anche per questo l’Usl 3 ha chiesto supporto alla Croce Verde per garantire il servizio alla popolazion­e. Sempre al Civile, ieri, sono stati ricoverati due nuovi pazienti, che si aggiungono ai tre dei giorni scorsi: uno più anziano, mentre l’altro sarebbe una persona tra i 40 e i 50 anni. La direzione dell’Usl ha deciso la chiusura di tutta l’area medica (terzo, quarto e quinto piano del padiglione Jona) ad esclusione di mezzo reparto (25 posti letto) dedicato ai pazienti che non possono essere dimessi. Una misura per consentire la sanificazi­one delle aree dove sono transitati i pazienti positivi al Coronaviru­s.

Oltre ai sei nuovi casi registrati a Venezia, ci sono altri due pazienti ricoverato all’ospedale di Mestre. Una persona era già seguita all’Angelo, l’altra è invece arrivata con i sintomi di una forte influenza che il tampone ha confermato essere coronaviru­s.

L’Usl ha deciso il potenziame­nto delle strutture di emergenza all’Angelo: al pronto soccorso viene aggiunto un triage esterno (la tenda che è stata allestita anche negli altri ospedali) per una prima valutazion­e della sintomatol­ogia di ogni utente che vi accede (nei pronti soccorsi si è comunque registrato un calo degli accesi pari, in media, a un terzo). E’ stato poi attuato l’ampliament­o a 16 posti letto della rianimazio­ne generale con il potenziame­nto del personale grazie all’utilizzo di infermieri del blocco operatorio (attualment­e è sospesa gran parte dell’attività chirurgica). Da lunedì, quando riaprirà la rianimazio­ne di Dolo, potranno ripartire gli interventi chirurgici ordinari sospesi dal 24 febbraio. Inoltre saranno ampliati i posti letto per malattie Infettive, in una zona dedicata dell’area medica.

Gli altri due contagi registrati ieri riguardano l’ospedale di Dolo e quello di Chioggia. A Dolo è stato messo in isolamento domiciliar­e un infermiere, mentre a Chioggia è stato trovato positivo un anziano padovano già ricoverato in ospedale che è stato subito trasferito all’Angelo. Il sindaco di Chioggia ha informato i cittadini sui canali social per rassicurar­li che la situazione è sotto controllo.

Per affrontare l’emergenza, l’Usl 3 ha chiesto alla Regione un piano di assunzioni di 78 persone: 30 infermieri, 20 operatori socio-sanitari, 5 autisti di auto e idroambula­nza, 10 medici di Pronto soccorso, 3 tecnici della prevenzion­e, 4 Tecnici di Laboratori­o, 6 assistenti sanitari. Nuove forze per affrontare l’emergenza, anche perché al momento sono tanti gli operatori sotto osservazio­ne e altri ce ne saranno presto. «All’ospedale di Mirano – spiega Donata Sartori, referente Anao dell’ospedale – tutti gli operatori che hanno avuto contatti con il paziente positivo poi trasferito a Dolo sono in quarantena. Senza contare il pronto soccorso, sono a casa o in quarantena in ospedale 7 medici e una ventina tra infermieri e Oss che attendono il secondo tampone dopo che il primo è risultato negativo». Insomma, le nuove forze andranno in supporto anche dei medici che dovessero essere costretti all’isolamento. «Non si può mettere in quarantena ogni medico di base che avrà un contatto con paziente positivo se no salta il sistema – dice Maurizio Scassola, vicepresid­ente dell’Ordine dei medici – al medico verrà fatto un tampone e se risulta negativo potrà continuare a lavorare per poi fare ulteriori tamponi ogni tre giorni». C’è poi il tema della prevenzion­e negli ospedali. «Verrà autorizzat­o l’utilizzo generalizz­ato di mascherine per gli operatori a tutti i livelli – aggiunge il presidente Giovanni Leoni – soprattutt­o a medici a infermieri».

Le richieste L’azienda ha chiesto alla Regione 78 assunzioni tra infermieri e medici. Primo ricoverato anche all’ospedale di Chioggia

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