Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, spunta la spada di 5mila anni fa
VENEZIA È custodita sull’isola di San Lazzaro degli Armeni, una delle spade più antiche al mondo (risale al 3.000 a.C.), L’ha scoperta una dottoranda cafoscarina. «Non è medievale come credevano».
VENEZIA Custodita sull’isola di San Lazzaro degli Armeni, una delle spade più antiche al mondo (risale al 3.000 a.C.) è passata inosservata fino a che Vittoria Dall’Armellina, una dottoranda cafoscarina in scienze dell’antichità, l’ha riscoperta. Tutto è partito una domenica di tre anni fa, nel mese di novembre, quando Vittoria era in visita al museo dei Padri mechitaristi di San Lazzaro degli Armeni. La colpì una spada di piccole dimensioni, collocata in una teca insieme a oggetti di epoca medievale. «Ho scritto una tesi di laurea magistrale sulla nascita e lo sviluppo della spada, poi ho vinto sempre a Ca’ Foscari una borsa per ampliare la mia ricerca sulle simbologie guerriere e gli elementi dei corredi funerari tra Caucaso, Egeo e Anatolia nell’età del bronzo – racconta Dall’Armellina –. I corredi, trovati attraverso scavi nel primo ’900, non sono mai stati studiati tracciando parallelismi, cosa che evidenzia la mia ricerca. Quando ho visto la spada a San Lazzaro, ho riconosciuto caratteristiche simili a quelle del Palazzo Reale di Arslantepe in Anatolia Orientale, ritenute le spade più antiche al mondo » . Dall’Armellina, 28enne trevigiana, ha allora consultato il catalogo dei reperti del museo, ma non trovando la spada ha chiesto delucidazioni ai monaci. «Il museo è formato da lasciti e donazioni, è come una collezione privata – continua –. Loro si occupano di manoscritti, quindi inizialmente non hanno saputo aiutarmi». Padre Serafino Jamourlian, allora, ha setacciato gli archivi fino a trovare un biglietto scritto in armeno, piuttosto rovinato ma copiato da qualcuno su carta moderna, che attestava la donazione della spada insieme ad altri reperti a padre Ghevond (Leonzio) Alishan, appassionato di archeologia: « Il Sig. Yervant Khorasandjian, che abitava a Trebisonda, manda in regalo, a Padre Ghevont (Leonzio) Alishan, tramite Padre Minas Nurikhan, monaco mechitarista, fondatore e direttore del Collegio Mechitarista di Trebisonda, una spada di bronzo, ritrovata nei pressi di Trebisonda, e precisamente a Kavak». «A Trebisonda non sono mai stati fatti scavi archeologici, magari la spada è stata trovata casualmente o è stata trafficata da tombaroli – spiega Dall’Armellina –. Sul biglietto non era riportata alcuna data, ma sappiamo che padre Leonzio è morto a Venezia nel 1901, quindi supponiamo che la donazione sia avvenuta negli ultimi decenni del 1800». Per datare con correttezza il manufatto, è stato necessario analizzare chimicamente il metallo, in collaborazione con la professoressa Ivana Angelini e il Ciba (Centro Interdipartimentale di Ricerca Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico-Artistici) dell’Università di Padova. Dall’Armellina ha dovuto attendere un anno per conoscere il risultato: la spada è in rame arsenicato, una lega metallica che si utilizzava appena prima dell’invenzione del bronzo. Questo dato unito alla somiglianza con le spade gemelle di Arslantepe hanno permesso di datare con sicurezza il reperto tra la fine del quarto e l’inizio del terzo millennio a.C.«Il dottorato l’ho concluso due settimane fa, dovrò capire come proseguire la mia ricerca ora – conclude –. Intanto, la scoperta verrà pubblicata in una rivista scientifica e sarà protagonista di una giornata di studi, “La spada e il leone”, il 31 marzo a Ca’ Foscari».