Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’ira del paese in quarantena «Basta, ridateci la libertà»

Il sindaco: «Ma siamo piccoli e non ci ascolta nessuno»

- Roberta Polese

possiamo andare avanti così - chiede –? Il problema è che siamo piccoli e non mi ascolta nessuno, ma io non posso andare avanti così, se continuo con questi ritmi mi ammalo, quindi sa cosa faccio? Chiudo le farmacie e vediamo che cosa succede, non lo posso fare, ma lo farei solo per vedere le reazioni, queste misure adesso sono assurde».

«Dicevano che avrebbero posticipat­o le bollette e invece si sono presi dal conto corrente 1.000 euro di bolletta della luce per la discoteca che gestisco a Vo’ – spiega Johnny Medè, titolare della discoteca Black Panther, nel paese blindato – conoscevo il povero Adriano e mi dispiace per lui, ma tutti potremmo aver portato il virus in altri paesi prima di quella data, io per esempio abito a Bastia, avessero chiuso tutto il monte ci saremmo ritrovati tra amici».

«Avevo chiesto di portare il furgone con il vino al confine, dove ci sono i militari, poi il cliente se lo sarebbe venuto a prendere e mi avrebbe pagato con un bonifico – dice il gestore di un’azienda agricola - e invece non si può. Neanche in guerra era così».

Mentre la rabbia dei residenti ribolle, almeno una buona notizia c’è: lunedì 2 marzo le poste di Vo’ riaprono per consegnare le pensioni, con le dovute precauzion­i per evitare assembrame­nti: i cognomi dalla A alla D possono andare a prendere l’assegno lunedì, martedì tocca a quelli dalla E alla N, e infine mercoledì dalla O alla Z.

Al momento l’unica che appare

Alcuni residenti di Vo’ Euganeo vicino ai varchi che delimitano gli accessi al paese del Padovano, unica «zona rossa» del Veneto a causa della morte di Adriano Trevisan, 78 anni, prima vittima italiana del coronaviru­s e abitante appunto di Vo’ Euganeo

tranquilla è Chiara Carolaro, giovane beauty coach, responsabi­le di alcuni centri di bellezza che al momento non può gestire di persona ma che sta avendo grande successo su instagram dove sta raccontand­o la sua vita da reclusa in paese: «Queste sono le prescrizio­ni che abbiamo e queste dobbiamo rispettare, serve pazienza».

Una pazienza che in paese non ha più nessuno. Intanto sul fronte scientific­o c’è ancora molto da sapere in merito a questa epidemia. Le cartelle cliniche di Adriano Trevisan, l’uomo deceduto per primo a causa del virus, sono giunte in procura a Padova. Il pm Benedetto Roberti, che ha aperto un fascicolo, le ha spedite all’ospedale Luigi Sacco di Milano, dove il virologo Giuliano Rizzardini valuterà l’operato dei medici di Schiavonia.

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Ai varchi
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Giuliano Martini ( foto) è il sindaco di Vo’ Euganeo, paese dove gestisce due farmacie
Chi è Giuliano Martini ( foto) è il sindaco di Vo’ Euganeo, paese dove gestisce due farmacie

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