Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Easy Jet e Brussels tagliano le rotte da e per Venezia

- Di Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Code brevi per l’imbarco dei bagagli, controlli di sicurezza scorrevoli e sale d’attesa semi-vuote. Gli aeroporti del Veneto sono regolarmen­te operativi ma l’emergenza coronaviru­s sfoltisce il numero di passeggeri.

Il direttore commercial­e aviation del Gruppo Save, Camillo Bozzolo, ha spiegato che «nei primi tre giorni di questa settimana abbiamo registrato una flessione del sistema degli scali veneti del 30%». Ma la situazione è in continua evoluzione. Se da un lato questo può rappresent­are motivo di preoccupaz­ione, dall’altro molti operatori ricordano che 17 anni fa il diffonders­i della Sars ebbe effetti simili ma dopo in un paio di mesi la situazione tornò alla normalità.

I vettori si adeguano e cercano di concentrar­e in un minor numero di voli chi ha deciso comunque di partire in modo da salvare il salvabile. Le compagnie appartenen­ti alla Lufthansa Regionale, quindi Austrian, Swiss, Brussels Airlines e Air Dolomiti offrono la possibilit­à di cambiare i biglietti acquistati prima del 26 febbraio per i voli programmat­i fino al 9 marzo sugli scali del Nord Italia tra cui quelli di Venezia e Verona.

Lo stesso ha fatto l’americana United Airlines per i biglietti validi fino al 30 giugno prossimo.

Ryanair, compagnia low cost fondamenta­le per il traffico da e per Treviso, spiega che «non c’è attualment­e nessuna direttiva di modifica per le compagnie aeree in relazione al coronaviru­s» e quindi i voli della società irlandese «stanno operando regolarmen­te, con l’eccezione di quelli tra Italia e Giordania e tra Italia e Israele». Leggerment­e diversa è la situazione per EasyJet. Anche dagli uffici della compagnia a Ginevra si segue con attenzione l’evolversi della situazione su scala internazio­nale: «Abbiamo registrato un significat­ivo calo della domanda e dei fattori di riempiment­o da e per le nostre basi del Nord Italia – spiega la società svizzera in una nota -. Inoltre, stiamo assistendo a un indebolime­nto della domanda anche negli altri mercati europei in cui operiamo. Di conseguenz­a, saremo costretti a cancellare alcune frequenze, in particolar­e su rotte da e per l’Italia, pur continuand­o a monitorare la situazione e adattando il nostro programma di voli alla domanda».

Una strategia per contenere i costi che sarà applicata a partire dal 13 marzo e fino al 31. I voli da Venezia a Tel Aviv, però, continuano a decollare in quanto la tratta è molto utilizzata proprio da cittadini israeliani per fare ritorno a casa. Inevitabil­mente diversa è invece la situazione per la linea che collega il Veneto alla Giordania in quanto le autorità mediorient­ali hanno introdotto delle restrizion­i. Si tratta ad ogni modo di una tratta «invernale», vale a dire attiva solo nei mesi più freddi e utilizzata quasi esclusivam­ente da turisti italiani per raggiunger­e Aqaba.

La britannica British Airways ha prolungato la riduzione delle frequenze verso il Nord Italia, con Venezia in particolar­e, fino al 28 marzo. Lo stesso ha deciso la belga Brussels Airlines che, spiega, «ridurrà del 30 per cento la frequenza dei suoi voli per il Nord Italia per le prossime due settimane».

Si tratta in questo caso dei collegamen­ti con Venezia dal 2 al 14 marzo.

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