Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Easy Jet e Brussels tagliano le rotte da e per Venezia
VENEZIA Code brevi per l’imbarco dei bagagli, controlli di sicurezza scorrevoli e sale d’attesa semi-vuote. Gli aeroporti del Veneto sono regolarmente operativi ma l’emergenza coronavirus sfoltisce il numero di passeggeri.
Il direttore commerciale aviation del Gruppo Save, Camillo Bozzolo, ha spiegato che «nei primi tre giorni di questa settimana abbiamo registrato una flessione del sistema degli scali veneti del 30%». Ma la situazione è in continua evoluzione. Se da un lato questo può rappresentare motivo di preoccupazione, dall’altro molti operatori ricordano che 17 anni fa il diffondersi della Sars ebbe effetti simili ma dopo in un paio di mesi la situazione tornò alla normalità.
I vettori si adeguano e cercano di concentrare in un minor numero di voli chi ha deciso comunque di partire in modo da salvare il salvabile. Le compagnie appartenenti alla Lufthansa Regionale, quindi Austrian, Swiss, Brussels Airlines e Air Dolomiti offrono la possibilità di cambiare i biglietti acquistati prima del 26 febbraio per i voli programmati fino al 9 marzo sugli scali del Nord Italia tra cui quelli di Venezia e Verona.
Lo stesso ha fatto l’americana United Airlines per i biglietti validi fino al 30 giugno prossimo.
Ryanair, compagnia low cost fondamentale per il traffico da e per Treviso, spiega che «non c’è attualmente nessuna direttiva di modifica per le compagnie aeree in relazione al coronavirus» e quindi i voli della società irlandese «stanno operando regolarmente, con l’eccezione di quelli tra Italia e Giordania e tra Italia e Israele». Leggermente diversa è la situazione per EasyJet. Anche dagli uffici della compagnia a Ginevra si segue con attenzione l’evolversi della situazione su scala internazionale: «Abbiamo registrato un significativo calo della domanda e dei fattori di riempimento da e per le nostre basi del Nord Italia – spiega la società svizzera in una nota -. Inoltre, stiamo assistendo a un indebolimento della domanda anche negli altri mercati europei in cui operiamo. Di conseguenza, saremo costretti a cancellare alcune frequenze, in particolare su rotte da e per l’Italia, pur continuando a monitorare la situazione e adattando il nostro programma di voli alla domanda».
Una strategia per contenere i costi che sarà applicata a partire dal 13 marzo e fino al 31. I voli da Venezia a Tel Aviv, però, continuano a decollare in quanto la tratta è molto utilizzata proprio da cittadini israeliani per fare ritorno a casa. Inevitabilmente diversa è invece la situazione per la linea che collega il Veneto alla Giordania in quanto le autorità mediorientali hanno introdotto delle restrizioni. Si tratta ad ogni modo di una tratta «invernale», vale a dire attiva solo nei mesi più freddi e utilizzata quasi esclusivamente da turisti italiani per raggiungere Aqaba.
La britannica British Airways ha prolungato la riduzione delle frequenze verso il Nord Italia, con Venezia in particolare, fino al 28 marzo. Lo stesso ha deciso la belga Brussels Airlines che, spiega, «ridurrà del 30 per cento la frequenza dei suoi voli per il Nord Italia per le prossime due settimane».
Si tratta in questo caso dei collegamenti con Venezia dal 2 al 14 marzo.