Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Morte al motocross, l’autopsia: ucciso da chi lo seguiva
Mazzola travolto da un altro pilota
MUSILE DI PIAVE Non è morto cadendo dalla moto, ma perché investito da quella sopraggiunta alle sue spalle. È questo l’esito della perizia disposta dalla procura di Pesaro dopo la morte di Raffaele Mazzola, 59 anni, di Musile di Piave, scomparso in un incidente durante una gara di motocross a Cavallara di Mondavio, in provincia di Pesaro. La tragedia risale al 25 maggio 2019 e si è consumata durante la quarta prova del campionato italiano over 56. Tra gli indagati ci sono il pilota della moto che ha investito la vittima, Antonio Dovizioso (che è il papà del campione di MotoGP Andrea) e due giudici di corsa. Dalla ricostruzione dell’incidente era emerso che Mazzola, esperto e appassionato da 40 anni, subito dopo la partenza nell’affrontare un salto aveva perso il controllo della sua Kawasaki ed era finito in mezzo alla pista. La moto che lo seguiva, guidata da Dovizioso, lo aveva travolto e, secondo la perizia, lo avrebbe schiacciato provocandone la morte. Una tragedia che si poteva evitare? È questa la domanda a cui cercheranno di rispondere le indagini, che sono orientate a comprendere se tutte le procedure di gara siano state rispettate. In caso di incidente, infatti, per tutelare l’incolumità dei piloti il regolamento prevede che venga agitata dal personale della sicurezza una bandiera gialla che indica un pericolo e vieta ai partecipanti di effettuare salti e sorpassi. Sulla base delle prime verifiche la procura ha indagato Dovizioso perché «non si arrestava tempestivamente travolgendo con la propria moto il corpo già a terra della vittima», mentre altri piloti avrebbero rispettato il segnale di pericolo. Oltre a lui sono indagati Luigi Diamantini, 38enne giudice ufficiale esecutivo della gara e Daniel Del Vecchio, 57enne, collaboratore di postazione, che avrebbero agitato la bandiera ma «omettendo di segnalare tempestivamente l’infortunio in atto».
La tragedia
Antonio Dovizioso non avrebbe evitato il salto come indicato dalla bandiera gialla