Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rientri dalla Cina e segni di ripresa Corrà ferma la solidarietà e assume
Sorpresa in fonderia: «Non solo effetto Asia, trend in salita da qualche mese»
TREVISO Stop improvviso ai contratti di solidarietà e addirittura assunzioni. La crisi progressiva dell’automotive e i timori per l’allarme coronavirus. Che induce però intanto anche il rientro di commesse dalla Cina, in grado di rilanciare produzioni. Nella navigazione sempre più a vista in cui si sta traducendo l’attuale fase congiunturale, si aprono anche situazioni come quelle del Gruppo Corrà, attivo nelle fonderie per la ghisa. Dove ancora non si comprende bene in che percentuale, ma nel business di queste ultime settimane la mancata produzione di componenti da parte dei concorrenti cinesi ha contribuito ad indurre alcuni clienti ad intensificare del 15%, rispetto alle previsioni, gli ordini agli stabilimenti veneti, Montebelluna (Treviso) e Thiene (Vicenza). Con il risultato che i vertici aziendali hanno deciso di revocare i contratti di solidarietà, che fino ad oggi ricadono su 93 dei 127 addetti nel Trevigiano, e ad indietreggiare rispetto al progetto di applicare gli stessi ai 280 in terra berica.
Non bastasse, nei prossimi giorni entreranno in organico 6 nuovi lavoratori in ciascuna delle due sedi. «Che noi sappiamo – spiega l’amministratore delegato del gruppo, Paola
Corrà – i nostri clienti che erano soliti rivolgersi contemporaneamente a noi e a produttori cinesi sono solo due, e si tratta di realtà dell’agrimeccanica veneta. Ma abbiamo la sensazione che ve ne sia qualcuno in più: questa mattina stessa (ieri, ndr) ci è giunto un ordine inatteso. Si tratta di capire se i clienti stiano aumentando le scorte o incrementato gli ordini in Italia proprio per il cresciuto fabbisogno delle loro linee di montaggio».
Detta diversamente, le aziende che hanno bisogno di componentistica in ghisa sferoidale e grigia, di fronte ai ritardi o comunque alle incertezze sulle forniture dall’Estremo Oriente (da sempre sfruttate per i minori costi) optano per garantirsi i flussi commerciali di materiale indispensabile alle loro produzioni presso i player locali. Fra i quali Corrà, che probabilmente non sarà un caso isolato. «Stiamo cercando di comprendere quanta parte di queste nuove commesse sia da riferire al problema in Cina – prosegue la top manager – e dunque di capire in che misura l’aumento di produzione richiesto abbia caratteristiche occasionali. Ma va detto che un trend in salita lo registriamo da qualche mese; e forse la nostra fortuna deriva anche
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In azienda Oltre alle macchine agricole migliorano i settori legati all’edilizia
dal fatto che fra i nostri clienti non ci sono sigle dell’automotive. E oltre alle macchine agricole, che stanno trainando il fenomeno, notiamo incrementi dell’attività anche da parte di imprese impegnate nei veicoli industriali, nei trasformatori o negli ascensori; dunque, indirettamente, nel settore dell’edilizia».
Quanto durerà? «Tra l’ordine e la consegna del pezzo di fusione finito passano in media otto settimane – si inserisce il presidente, Massimo Corrà – e noi siamo ottimisti: forniamo il massimo della qualità e del servizio. Ma potremo capire solo in primavera quali siano state le strategie dei grandi committenti europei». Comunque vada, benché sia ancora presto per fare proiezioni sul 2020, i 75 milioni di euro di consuntivo atteso per il 2019 sono visti fin da ora in crescita.
Il gruppo vicentino aveva rilevato le strutture di Montebelluna nel 2009 in seguito al fallimento di Fonderie del Montello attraverso l’asta. Una soluzione con cui si erano salvati 130 posti di lavoro su 200. Corrà aveva specializzato i due stabilimenti, assegnando a Thiene la sola ghisa grigia e trasferendo tutte le produzioni sferoidali a Montebelluna.