Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ore 9.30, la campanella suona sul computer: tutti in classe ma online

- Di Giulia Busetto

VENEZIA Lunedì suonerà la campanella. Alle 9.30. Ma non quella che i 247 ragazzini della scuola media Gramsci di Campalto, paesino alle porte di Venezia, sono abituati a sentire. Questa volta a suonarla sarà il computer, il tablet o lo smartphone, a piacere.

La scuola ai tempi del coronaviru­s, è fatta di video-lezioni, tutorial, quiz digitali di valutazion­e, lavagna interattiv­a, chat col prof ed elaborati corretti in tempo reale. È già tutto pronto per la settimana di sospension­e delle lezioni decisa dal governo. C’è perfino il nuovo orario scolastico digitale. I prof ci hanno lavorato anche di not te , que s to weekend: devono garantire due ore e un quarto di lezione al giorno per tutte le classi Ogni studente ha il suo account e, finita la colazione, si collegherà da remoto. Basta una connession­e.

«La piattaform­a l’abbiamo da anni, questa è l’occasione giusta per attivarla a pieno regime - non si scoraggia la preside Giovanna Diana -. È stato un grande lavoro di squadra. Questa emergenza è un’occasione per rimodulare la nostra didattica. Non ho mai lavorato tanto come in questa settimana ma ora siamo pronti».

Almeno quanto l’istituto comprensiv­o Bosco di Chiesanuov­a. È il più grande del Veneto. Copre quasi tutta la montagna veronese. Risponde a sei diversi comuni: 20 scuole tra elementari e medie, 175 chilometri quadri di estensione. Qui alunni sparpaglia­ti in contrade, paesini e stazioni difficili da raggiunger­e a volte non riescono a frequentar­e le aule regolarmen­te «e allora la didattica a distanza la utilizziam­o già per loro. Con le misure contro il coronaviru­s la estendiamo a tutti» dice il preside Alessio Perpolli. Piattaform­a diversa, risultato uguale, tranne la simultanei­tà delle lezioni: « Non tutti in queste zone hanno una connession­e sempre disponibil­e e potente. Le lezioni online sono asincrone perché in contempora­nea rischierem­mo di tagliare fuori degli alunni».

Classi virtuali anche al liceo Brocchi di Bassano e al Rigoni Stern di Asiago. Tutte le altre scuole, in Veneto, ci stanno lavorando. «La didattica a distanza è un’ipotesi verosimile: è un cerotto per la continuità didattica. Abbiamo già usato qualche funzionali­tà di una piattaform­a per il supporto alla didattica, ma non in modo specifico. La potenziere­mo» dice il dirigente del profession­ale Berna di Mestre. «Bisogna attivarla per forza - concorda Marialuisa Favaro, preside del tecnico Levi Ponti di Mirano, nel Veneziano - Anche noi abbiamo già una piattaform­a e sfrutterem­o le nostre risorse». Le fa eco il preside del liceo Foscarini, Massimo Zane di Venezia: «È un passaggio complesso e uno strumento un po’ limitante, ma i primi giorni di questa settimana penso di organizzar­e una sessione di formazione con i docenti che non sono ancora al passo». Da lunedì soluzioni telematich­e anche all’università veneziana Ca’ Foscari, con 244 laureandi che discuteran­no la tesi dal 2 al 6 marzo come previsto, anche se lo faranno online. In piattaform­a, consolidat­a da anni, ci finiscono anche le lezioni dell’ateneo di Verona.

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È una occasione per rimodulare la nostra didattica: siamo pronti alle lezioni virtuali

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A fare il paio con lo smart working per gli adulti, le limitazion­i legate al coronaviru­s portano anche alle lezioni on line
On line A fare il paio con lo smart working per gli adulti, le limitazion­i legate al coronaviru­s portano anche alle lezioni on line

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