Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

2 Marriot hotel chiede gli ammortizza­tori Casinò riapre, lavoratori sospesi a turno

Sedici ristoranti: «Cancellate la Tari». Rette asili, si valuta la riduzione

- Mo.Zi.

VENEZIA Il primo tavolo di contrattaz­ione con i sindacati per sollecitar­e ammortizza­tori lo ha chiesto il gruppo Marriot (Isola delle Rose, Gritti, Danieli e St Regis) che oggi incontrerà i segretari di Cgil, Cisl e Uil del settore turismo e commercio per concordare una strategia sui dipendenti. A Mestre la richiesta è arrivata dal Delfino di Corso del Popolo e poi, a cascata, dai piccoli alberghi. Ma il primissimo a mettere in sicurezza l’accesso al Fis (il fondo di integrazio­ne salariale di settore, una specie di cassa integrazio­ne di settore) è stato il Casinò di Venezia che martedì con le organizzaz­ioni di categoria ha deciso una sospension­e a rotazione per i lavoratori fino a domenica. Una boa di salvataggi­o: ieri la casa da gioco ha comunicato che domani dalle 11 di mattina le sedi di Ca’ Vendramin Calergi e di Ca’ Noghera saranno riaperte al pubblico (nel rispetto del metro di distanza tra persone). Il grido delle categorie inizia ad arrivare al dunque di nomi, marchi e volti di lavoratori. I lavoratori stagionali a rischio della provincia sono trentamila e già tremano anche per Pasqua. «Slittano le assunzioni degli stagionali; da alberghi, agenzie di viaggio arrivano richieste di ammortizza­tori sociali. E cominciano ad essere recapitate le lettere di licenziame­nto ai dipendenti del piccolo commercio di Venezia», scuote la testa Caterina Boato, segretaria della Filcams Cgil. La cassa integrazio­ne in deroga (non prevista per il commercio e i pubblici esercizi) è legge dal 2 marzo ma per diventare operativa necessita di un provvedime­nto della Regione. «Che é urgente e indifferib­ile. Però non se ne ha notizia», allarga le braccia Monica Zambon, della segreteria della Camera del Lavoro della Cgil. Imprese e sindacati sono d’accordo: bisogna agire subito. «Mi vergogno finanche a dirlo – sospira Elio Dazzo, presidente dell’associazio­ne degli esercenti Aepe – Ho tre alberghi con cento camere. Tutti aperti. Ma operativo ne tengo uno solo, con tre camere occupate. I dipendenti sono 60, stanno facendo ovunque lavori di manutenzio­ne e sanificazi­one. Ma se va avanti così saremo costretti a licenziare 45 persone. Come categoria attendiamo il Consiglio dei Ministri di venerdì che estenda le misure di sostegno e la cassa integrazio­ne in deroga anche ai pubblici esercizi». In questi giorni parecchie vetrine sono oscurate da fogli bianchi e cartelli che avvisano: «Chiuso per manutenzio­ne». Maliparmi, Rosa Salva in zona Mercerie, ad esempio. «Al momento sta tenendo il settore della grande distribuzi­one a Mestre – dice Zambon – Su Venezia c’è grandissim­a sofferenza, dietro la quale ci sono persone, famiglie. L’Europa si dovrebbe far carico di questa emergenza che riguarda tutto il continente».

Intanto l’Associazio­ne ristoranti della Buona accoglienz­a di Venezia che raccoglie 16 locali con 200 dipendenti ha scritto una lettera al sindaco per chiedere che la rata della Tari e quella sul plateatico siano cancellate visto il colpo di grazie del virus dopo l’acqua alta. E a proposito di tasse visto il prolungame­nto della chiusura delle scuole la Cgil ha chiesto che la restituzio­ne delle rette degli asili comunali. «Sicurament­e ridurremo le rette in proporzion­e alla chiusura — anticipa l’assessore Paolo Romor — non escludiamo neppure che, su questo fronte, arrivi qualche aiuto pure dallo Stato»

 ??  ?? (Foto Vision)
(Foto Vision)
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy