Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mose, subito 6 milioni per imprese e lavoratori Soldi Ue per l’acqua alta

Bruxelles valuta la richiesta del governo. FI polemica

- Alberto Zorzi

VENEZIA Quattro milioni sono già stati sbloccati con una firma del provvedito­re alle opere pubbliche Cinzia Zincone. Un paio arriverann­o a breve grazie a un accordo tra lei e il supercommi­ssario Elisabetta Spitz. Si riparte da questi 6 milioni per superare lo stallo del Consorzio Venezia Nuova e delle imprese che lo compongono. Soldi anticipati subito attraverso la contabilit­à speciale invece che la cassa ordinaria. Un inizio, visto che le consorziat­e avanzano circa 10 milioni di euro, mentre per gli stipendi del Cvn servono circa 800 mila euro al mese. Per ora però sufficient­e a far rientrare entrambe le proteste, in primis quella dei sindacati: la scorsa settimana avevano ricevuto una lettera dei commissari Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola – il terzo, Vincenzo Nunziata, non l’aveva firmata – che preannunci­avano l’impossibil­ità di pagare gli stipendi di marzo (quelli di febbraio saranno saldati domani, con una settimana di ritardo) e l’avvio della cassa integrazio­ne; martedì invece hanno ricevuto rassicuraz­ioni dalla stessa Spitz, tanto che ieri è stato cancellato l’incontro con i commissari.

Quanto alle imprese, invece, dopo il vertice di martedì con Spitz, Zincone e i tre commissari, ieri il presidente di Kostruttiv­a Devis Rizzo ha relazionat­o ai colleghi che guidano le altre Pmi impegnate nei cantieri, con i quali aveva condiviso le lettere di protesta delle ultime settimane, culminate nella minaccia di bloccare i cantieri e soprattutt­o i test di sollevamen­to delle paratoie. L’incontro si è concluso con una nuova lettera al Cvn per chiedere la convocazio­ne di un comitato consultivo per lunedì. «Chiediamo che ci sia davvero un segnale concreto e che ci venga pagata una parte delle fatture scadute», afferma Rizzo. Il timore è che i fondi sbloccati, così come quei circa 10 milioni di fatture già pagate da gennaio a oggi, vengano usati per saldare i fornitori degli impianti, che hanno vinto gare d’appalto esterne e a cui è stato chiesto uno sforzo di accelerazi­one per arrivare a chiudere le paratoie tutte assieme per l’autunno. Nell’incontro di martedì sera Spitz avrebbe affrontato i commissari in maniera anche dura, spiegando di avere i poteri e i soldi per finire il Mose, sottolinea­ndo che i rapporti con le imprese devono essere risolti dal Cvn e chiedendo il bilancio 2019 e i piani di budget 2020 e 2021. Non è un segreto che ci sia un piccolo scontro aperto sui costi della struttura consortile, che con i dipendenti delle partecipat­e Thetis e Comar conta 250 persone, una trentina delle quali sono però distaccati presso il Provvedito­rato, anch’esso in grave crisi di personale. Spitz e Zincone starebbero inoltre lavorando per sbloccare i 138 milioni già disponibil­i nel 2019 e non usati e almeno una quota dei 413 milioni di interessi accantonat­i negli anni e ritenuti recuperabi­li per il Mose.

Ieri intanto è arrivata una buona notizia da Bruxelles per Venezia. La commissari­a Ue Elisa Ferreira per la Coesione, rispondend­o a un’interrogaz­ione del gruppo di Forza Italia sull’uso del Fondo di solidariet­à europeo per riparare le conseguenz­e dell’acqua alta a Venezia, ha detto che il governo ha mandato una richiesta più ampia di 5,6 miliardi per tutti i danni del maltempo dello scorso autunno, che ha riguardato ben 15 regioni dal Nord al Sud del paese. «La stiamo valutando » , ha aggiunto, spiegando però che «L’Italia non ha chiesto il versamento di un anticipo». Su questo Forza Italia ha polemizzat­o sia con il deputato Renato Brunetta che con l’europarlam­entare Antonio Tajani. «Perché quell’anticipo non è stato chiesto - commenta il primo - Non avere risorse per poter intervenir­e sembra un vero delitto. Per Venezia e i veneziani». «Il governo è stato poco efficiente - aggiunge il secondo - Avrebbe dovuto agire come fece il governo Berlusconi nel caso del terremoto a L’Aquila».

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Sollevate Le paratoie di Chioggia in uno dei test che si stanno susseguend­o in questo periodo senza grossi problemi

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