Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chirurgo di tre strutture private positivo indagine epidemiolo­gica a tappeto

Salgono ancora i casi. Tre pazienti guariti. Tornano al lavoro 200 sanitari

- Matteo Riberto

VENEZIA Ieri si è registrato il picco di contagi nell’Usl 3, diciassett­e, ma anche il picco delle dimissioni con tre pazienti guariti dal coronaviru­s. Dopo due settimane di emergenza non è ancora tempo di bilanci, perché il quadro della situazione sanitaria evolve di ora in ora.

Il numero dei contagi continua a salire: nell’Usl 3 ha toccato quota 96. Diciassett­e, appunto, sono i nuovi casi. Sette sono ricoveri (5 all’Angelo e due all’ospedale di Mirano) mentre 10 sono le persone risultate positive al tampone ma che, asintomati­che, sono in isolamento domiciliar­e. Ma i fronti si allargano. Ieri se n’è aperto uno particolar­mente delicato: si è infatti registrato il caso di un contagio di un chirurgo della «Casa di Cura Anna e Sileno Rizzola» di San Donà di Piave. L’uomo, residente a Jesolo, lavora anche in altre due strutture sanitarie private: nel «Centro di Medicina» di San Donà e nel poliambula­torio «Maremis» di Jesolo. E’ quindi scattata un’indagine epidemiolo­gica a tappeto per risalire ai pazienti con i quali è entrato in contatto il medico: potenzialm­ente la lista è molto lunga. «Sono già stati individuat­i i pazienti che hanno avuto contatti con il sanitario» ha fatto subito sapere Adriano

Cestrone, direttore sanitario della Casa di Cura Rizzola. Sullo stesso caso, il primo che riguarda Jesolo, è intervenut­o anche il sindaco Valerio Zoggia. «La notizia non deve spaventare. Tutte le misure di prevenzion­e sono state attivate».

L’altro fronte è quello del personale e delle strutture sanitarie sotto stress. Ci sono vari reparti ospedalier­i che, avendo ospitato persone positive, sono oggetto di sanificazi­one. E ci sono le quarantene alle quali, per disposizio­ni ministeria­li, sono sottoposti gli operatori sanitari che hanno lavorato a contatto con i positivi in quei reparti. Da ieri le aree di Cardiochir­urgia vascolare dell’Angelo sono chiuse per sanificazi­one poiché è transitato un paziente positivo. Le degenze sono state quindi state spostate in altre aree dell’ospedale. Continuera­nno comunque le operazioni di urgenza nel blocco operatorio, nonostante una quindicina di operatori del reparto siano costretti all’isolamento preventivo.

Proprio il tema delle quarantene è caldo: fino a ieri nell’Usl 3 erano infatti circa 300 gli operatori bloccati a casa, tra i quali 45 medici e 160 infermieri. I picchi al Civile con 113 sanitari in isolamento e all’Angelo con 78. Nel fine settimana, comunque, rientreran­no circa 200 operatori dell’Usl 3 consentend­o, già da oggi, la riapertura progressiv­a degli spazi di Rianimazio­ne dell’Ospedale di Dolo. Gli isolamenti dell’Usl 3 sono elevati se si confronta il numero con altre aziende: nell’Usl 8 sono infatti una ventina. Ma la misura, frutto di un ferreo rispetto delle indicazion­i ministeria­li, ha fatto sì che l’Uls3 abbia la minor percentual­e di operatori positivi tra le aziende regionali. «Significa che si sta facendo un buon lavoro – sottolinea Daniele Giordano

"Zoggia La notizia non deve spaventare Sono state adottate tutte le misure di sicurezza adeguate

Dolo Da oggi comincia la riapertura progressiv­a della Rianimazio­ne di Dolo

della Cgil - ma non va abbassata la guardia». «C’è un grande spirito di collaboraz­ione tra il personale – aggiunge Dario De Rossi della Cisl - che attraverso doppi turni e spostament­i permette di garantire i servizi».

L’ultimo fronte riguarda le case di riposo: molte, tra cui la nuova Ipav di Venezia, hanno sospeso le visite fino al 15 marzo. E, ieri, il Gruppo Orpea che gestisce la Residenza Venezia è intervenut­a sul caso di un operatore positivo transitato nella residenza e su ipotesi di quarantene. «Nella casa di riposo on risultano casi di contagi. Solo nell’ottica di una maggior tutela, quattro dipendenti, tra cui la Direttrice e la Capo Sala, hanno volontaria­mente scelto di non allontanar­si dalla residenza per garantire un monitoragg­io continuati­vo sia di giorno che di notte», ha fatto sapere la direzione.

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L’Ego - Hub Fonte: Regione Veneto

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