Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aeroporti, Save chiede la cig Chiusura vicina per Treviso
Marchi: «Ipotesi al vaglio e comunque a tempo»
TREVISO Smaltimento ferie e permessi, niente straordinari e se proprio le cose dovessero continuare ad andare male chiusura dell’aeroporto di Treviso e ricorso agli ammortizzatori sociali. In dieci giorni, causa virus, il traffico sugli scali di Venezia e Treviso si è ridotto del 70%. «Pensiamo che il calo raggiungerà l’80%» annuncia il presidente di Save Enrico Marchi. La società che gestisce i due scali valuta misure per contenere le perdite.
Smaltimento ferie e permessi, niente straordinari e se proprio le cose dovessero continuare ad andare male chiusura dell’aeroporto di Treviso e ricorso agli ammortizzatori sociali. In soli dieci giorni dal propagarsi del virus Covid 19 in Veneto il traffico sugli scali di Venezia e Treviso si è ridotto del 70%. E nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare. «Pensiamo che il calo raggiungerà l’80%» annuncia il presidente di Save Enrico Marchi, al punto che la società di gestione del sistema aeroportuale sta valutando misure per contenere le perdite. Tra queste c’è anche l’ipotesi di chiudere temporaneamente l’aeroporto di Treviso.
Nessuno più viaggia e le compagnie cercano di concentrare i pochi passeggeri, limitando i voli. È il caso di Ryanair, principale vettore del Canova, che ha deciso di tagliare il 25% delle frequenze sugli scali italiani dal 17 marzo all’8 aprile. «II management sta elaborando delle analisi e al momento non so quale sarà la decisione – riprende il Marchi -. Il punto è che se su due aeroporti non dovesse esserci abbastanza traffico nemmeno per uno allora forse sarà il caso di pensare a una chiusura temporanea e ottimizzare ciò che rimane». Il presidente di Save ha sottolineato che la «situazione è drammatica», che il contesto per Venezia e Treviso è «molto difficile» e che la decisione di chiuderne uno «dipende da molti fattori » . Tra questi vi sono per esempio « le destinazioni, dalla loro sovrapposizioni derivanti dalle scelte di una o dell’altra compagnia, dalle tematiche relative all’handling». Qualora si dovesse arrivare alla chiusura dello scalo trevigiano i voli sarebbero spostati a Venezia ma non si tratterebbe di una prima assoluta. «Sarebbe una situazione che abbiamo già sperimentato quando sono stati realizzati i lavori sulla pista di Treviso, quindi dal punto di vista operativo non avremmo difficoltà – continua il manager -. Parliamo comunque di un’eventuale situazione temporanea, il più limitata possibile».
Per la decisione definitiva si dovrà attendere una settimana, tutt’al più dieci giorni. Un lasso di tempo durante il quale si seguirà con attenzione la diffusione del virus ma in cui si adotteranno anche misure per contenere la crisi del sistema. E le conseguenze riguarderanno inevitabilmente anche tutto il personale. «Il nostro obiettivo è quello di minimizzare le ricadute – chiarisce Marchi -. Pensiamo di usare le ferie pregresse, i permessi, non fare straordinari. Certo che se questa situazione dovesse durare a lungo ci saranno altri provvedimenti, tra cui anche la cassa integrazione». Un’ipotesi al vaglio, quindi, alla quale si potrebbero però affiancare altre misure di sostegno al reddito. «Durante l’incontro che abbiamo avuto con il ministero abbiamo chiesto anche di poter utilizzare il Fondaereo al quale contribuiamo da molti anni e che finora è stato utilizzato solo per Alitalia – aggiunge l’imprenditore -. Attraverso questo fondo integrativo si potrà arrivare a mantenere quasi il 100% dello stipendio».
Ma sul tavolo romano è stata portata ad esempio anche la richiesta di sospendere l’aumento dell’Ires introdotto in Legge di Bilancio. «Nei momenti difficili noi operiamo per fare in modo che nessuno sia lasciato indietro e che tutti facciano dei piccoli sacrifici per evitare che pochi debbano soffrire molto, anche per questo se Treviso dovesse chiudere temporaneamente i dipendenti dei due aeroporti saranno trattati allo stesso modo», conclude Marchi. «Spero che la situazione torni quanto prima alla normalità e che Save possa fare uno sforzo per imprimere fiducia al sistema con la scelta di mantenere aperto lo scalo di Treviso – commenta il sindaco trevigiano Mario Conte -, anche se capisco le difficoltà e il grande sforzo economico che comporterebbe».