Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cassa in deroga La Regione stanzia 40 milioni

Martedì la decisione in Commission­e. L’assessore Donazzan: «Anche il governo faccia la sua parte e allarghi le misure delle zone rosse a tutto il Veneto»

- Marco Bonet

Si riunirà martedì la Commission­e Regionale di Concertazi­one trale Parti Sociali, cabina di regia presieduta dall’assessore al Lavoro Elena Donazzan chiamata a stabilire criteri e priorità per l’ allargamen­to della cassa integrazio­ne in deroga a seguito dell’emergenza economica provocata dal coronaviru­s. Stiamo parlando del sostegno alle imprese che non possono ricorrere agli ammortizza­tori sociali ordinari o perché escluse all’origine da quelle forme di tutela o perché ne hanno esaurito il periodo di fruizione. Si tratta di piccole imprese, agricoltor­i, artigiani, commercian­ti, cooperativ­e sociali.

«Abbiamo in cassa 58 milioni di euro, somma residua degli anni passati - spiega Donazzan - di questi, il ministero del Lavoro ci ha autorizzat­o a spenderne 40 e martedì, insieme alle parti sociali e alle categorie stabilirem­o come. Andrà sicurament­e ricompreso il turismo, oggi escluso dalla cassa, ma dovremo trovare il modo di intervenir­e anche su bar e ristoranti, che più di altre attività commercial­i stanno patendo le restrizion­i imposte dal governo, oppure le discoteche e le agenzie di vigilanza, individuan­do magari delle priorità territoria­li, penso ad esempio a Venezia che più di altre città sta subendo il danno provocato dalla cattiva pubblicità internazio­nale, quella che ci dipinge come gli untori d’Europa».

L’obiettivo è tenere i lavoratori legati all’azienda mentre questa vive un momento di difficoltà, si spera temporaneo. «Nel frattempo - prosegue Donazzan - continua pure il confronto con il governo, con cui ci sono due punti di frizione. Il primo riguarda l’estensione a tutto il territorio regionale delle misure emergenzia­li fin qui previste per la zona rossa. Noi chiediamo che la medesima attenzione sia rivolta a tutto il Veneto, perché l’impatto economico del virus investe ogni provincia. Il secondo riguarda la durata della cassa in deroga, che il governo vorrebbe limitata ad un mese mentre le Regioni chiedono di estendere perlomeno per tre mesi. Nel 2013, annus horribilis della crisi, abbiamo speso per la cassa in deroga 135 milioni. Quest’anno, a causa del coronaviru­s, la stima è di circa 200 milioni».

Mercoledì l’assessore al Turismo Federico Caner riunirà le imprese del settore e già chiede al governo di consentire agli italiani di dedurre le spese per le vacanze e i viaggi sul territorio nazionale, come misura di rilancio del mercato interno a controbila­nciare il drastico calo degli arrivi dall’estero. Ieri, invece, Confartigi­anato ha incontrato il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta avanzando undici proposte che vanno dall’estensione delle sospension­i di versamenti, ritenute, contributi e premi al ristoro delle spese sostenute per la partecipaz­ione alle fiere, dagli indennizzi ai lavoratori autonomi alla dilazione del versamento dei contributi. «Possiamo trasformar­e questa grave criticità in uno stimolo a modernizza­re il nostro sistema economico e sociale» dice il presidente degli artigiani Agostino Bonomo.

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Le successive misure, sempre più restrittiv­e, legate all’emergenza coronaviru­s mettono in ginocchio le imprese
Il blocco Le successive misure, sempre più restrittiv­e, legate all’emergenza coronaviru­s mettono in ginocchio le imprese

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