Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’anestesista che calmava i bambini con il sorriso
Era malata da tempo per una neoplasia e ricoverata da un mese all’Ospedale dell’Angelo. E sul suo fisico, già indebolito dalla malattia, aveva poi attecchito il coronavirus, contratto mentre era ricoverata nella struttura ospedaliera mestrina. Si è spenta a 57 anni Chiara Filipponi, anestesista dell’ospedale di Portogruaro, che la Regione ha inserito tra i decessi con positività per Covid19. Per le tabelle si tratterebbe quindi della prima morte di un operatore sanitario in Italia per il virus, anche se l’Usl 4 ha poi smentito che la causa del decesso sia stata quella, quanto piuttosto la malattia che l’affliggeva da tempo.
Chiara Filipponi era un medico dedito al lavoro, come hanno sottolineato i tanti colleghi che nella giornata di ieri hanno voluto ricordare la sua professionalità e la sua capacità di affrontare le difficoltà non perdendo la calma e il sorriso. Prima di passare a Portogruaro, aveva lavorato per anni all’ospedale di Mirano. Un lavoro fitto, in particolare con il reparto di Otorinolaringoiatria e con i bambini con i quali – ricordano i colleghi – aveva un tocco particolare riuscendo a calmarli e a prepararli agli interventi. Viveva a Musile di Piave con il compagno di una vita, il dottor Michele Capuzzo, primario di Odontostomatologia. La sua scomparsa ha commosso l’intero mondo della sanità e l’Ordine dei medici nazionale era intervenuto. «Abbiamo notizia di molti colleghi delle zone rosse del Nord Italia che si sono contagiati, alcuni di loro sono in gravi condizioni - aveva infatti commentato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli - Le Regioni devono essere trasparenti e dare indicazioni univoche ed efficaci per la protezione del personale sanitario che non deve essere abbandonato a se stesso». Nella serata di ieri però l’Usl 4 ha precisato la situazione. «Il decesso dell’anestesista Chiara Filipponi è avvenuto per cause non determinate dal contagio - ha detto - La collega era ricoverata da tempo in ospedale ed è deceduta al termine di una lunga e inguaribile malattia neoplastica». Commosso anche il ricordo del direttore generale, Carlo Bramezza «A nome dell’azienda esprimo un profondo dolore per la perdita di questa nostra valida professionista».