Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pranzo e studi collettivi giovani contro i divieti Scoppia l’attacco social «Atto sconsiderato»
VENEZIA Chiudono le scuole, le biblioteche, le università, le aule studio? Poco male, ci si riunisce tutti nei centri sociali, con buona pace della raccomandazione sanitaria che vieta assembramenti e impone distanze minime. Morion e Rivolta hanno messo a disposizione i propri spazi rendendo di fatto quasi inutile la misure precauzionali. Nei giorni scorsi il centro sociale lagunare, rimbalzato anche dai ragazzi del collettivo universitario Lisc, ha offerto la sua sala a tutti i giovani che volessero studiare, mentre a Marghera si è organizzato un pranzo sociale, un pomeriggio di studio, un’assemblea studentesca e un aperitivo, tutto nella stessa giornata, e anche in questo caso l’evento è stato rilanciato dai comitati giovanili, a partire dagli studenti medi. «In un mondo che ti vuole chiuso in casa, uscire è un atto rivoluzionario», scrivono gli attivisti parafrasando George Orwell e la sua verità «al tempo dell’inganno universale».
Peccato che in tanti abbiano trovato l’idea pericolosa, spiegando ai ragazzi che «uscire di casa è un atto d’incoscienza, ora come ora». Lo ha fatto il deputato leghista Alex Bazzaro Venezia, con i toni del rimprovero: «Un atto sconsiderato: questi figli di papà, che vivono evidentemente
"Lucarelli Persone privilegiate incuranti dei più deboli e a rischio
in un mondo parallelo, tornino sulla Terra e si rendano conto di quale stato di crisi e di emergenza sta vivendo il nostro Paese, le famiglie e le imprese. Scagliarsi contro le direttive sociosanitarie consigliate da medici ed esperti è un insulto a chi giorno e notte lavora per salvare vite umane». La stessa critica è arrivata anche dall’opinionista Selvaggia Lucarelli: «Quella tavolata di ragazzetti strafottenti è la rappresentazione della fascia privilegiata, giovane e in salute che se la spassa. Che va avanti come se niente fosse, incurante dei più deboli, degli anziani, dei malati, dei giovani malati oncologici, dei vecchi diabetici. Voi siete quelli che danno fuoco alle polveri, ma la bomba esplode un po’ più in là. Non c’è coraggio nè rivoluzione in tutto questo ma solo una grande, immensa idiozia», ha twittato.
Ieri la replica dei comitati ribadiva come non si sia fatto niente di diverso dal solito, come siano ancora aperti i centri commerciali, evidenziava che i lavoratori continuano a lavorare, replicava agli «adulti» che criticavano di essere gli stessi responsabili della crisi ambientale: «Nelle nostre battaglie potremo fare tanti errori, vista anche la nostra età, ma non accettiamo critiche da chi ci ha consegnato un mondo in fiamme». Immediate le risposte al vetriolo: «Sono della vostra stessa generazione e ve lo dico: avete fatto una cavolata». «Se il mondo è in fiamme, non è comunque il caso di buttarci benzina sopra».