Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Venezia cade nel vuoto
In un Penzo deserto la squadra di Dionisi si arrende al Crotone, seria candidata al salto diretto in A: il coraggio c’è ma non basta. Tre reti calabresi, poi accorcia Caligara
5,5 Pomini Sui gol anche volendo non può nulla. Non fa comunque miracoli, anche se nel primo tempo chiude bene su Molina.
5.5 Fiordaliso Un salvataggio sulla linea gli vale mezzo voto in più. Per il resto vive una partita in continua difficoltà, del resto come tutto il reparto difensivo.
5,5 Marino Torna in campo dopo tanto tempo. Gioca una gara fisica, cercando di non farsi sorprendere dagli attacchi dei calabresi. Gli riesce fino a un certo punto.
6,5 Caligara Segna il gol della bandiera con una gran sassata da fuori. Conferma di essere tra i giocatori più in forma tra gli arancioneroverdi, motivo per cui probabilmente meritava anche di partire dall’inizio.
4,5 Casale Sfiora il gol con un inserimento da corner, ma dietro non dà mai la sicurezza che serve. Perde l’uomo in occasione del vantaggio degli ospiti e si ripete sul raddoppio di Marrone.
6 Molinaro Corre tanto, non rinunciando mai a proporsi. La sua esperienza deve servire adesso al Venezia per rialzarsi dopo una sconfitta così dolorosa.
4,5 Firenze Nei primi 45 minuti è nervoso. Atteggiamento sbagliato anche in una ripresa da grave insufficienza: non lo si vede mai.
5,5 Fiordilino Vive un pomeriggio difficile. Dovrebbe fare filtro a centrocampo, invece finisce per rincorrere a vuoto gli avversari.
6 Maleh Ci mette sempre tanta voglia e qualità, provando a far ripartire i suoi. Missione fallita, ma non certo per colpa sua.
6 Aramu Ha subito una grande occasione ma manca l’impatto con la sfera. Nel finale regala a Longo un pallone solo da spingere in rete, che l’attaccante spreca.
5,5 Capello Nel pessimo primo tempo dei lagunari è l’unico che riesce a impensierire Cordaz. E per poco non riapre il match. Più sfortunato che altro.
6 Zigoni Questa volta Dionisi gli regala più di una manciata di minuti e lui risponde presente: spalanca subito la porta a Longo e fornisce l’assist a Caligara.
4,5 Longo Partita tutta da dimenticare per l’ex Inter. È sempre tra i più attivi ma sbaglia tre gol clamorosi. Prestazione non da lui, forse l’errore dal dischetto di martedì sera si fa ancora sentire.
5 Dionisi Il suo Venezia gioca una gara troppo brutta per essere vera. La squadra scesa ieri in campo sembrava già rassegnata alla sconfitta ancora prima di iniziare. Secondo ko consecutivo e lagunari in piena zona play out.
Non era certo la partita più adatta a clamorosi colpi di scena. Da una parte la solidità di una squadra costruita per tornare velocemente in serie A, dall’altra le insicurezze di un Venezia che continua a vivere l’incubo del Penzo e viene risucchiata nelle sabbie mobili della zona playout. È vero, per uscire ed evitare rischi bastano pochi punti e il campionato è ancora lungo, ma tant’è che la squadra di Dionisi da inizio anno prende applausi e, purtroppo, pochi punti. Ieri più che gli applausi sono arrivati i cori di sostegno dei tifosi che, nonostante le porte chiuse, hanno fatto sentire la propria voce all’esterno dello stadio, ma nemmeno questo è servito a cambiare le sorti di una sfida che il Crotone ha vinto con autorità e buona supremazia, confermandosi quale seconda candidata al salto di categoria dopo la corazzata Benevento. Basterebbe questo per capire che al Venezia serviva quasi un miracolo per strappare punti alla banda di Stroppa, che in Laguna ha mostrato a larghi tratti un gioco di grande spessore, ispirata da Messias e letale con le giocate di un Benali che quando vede il Penzo non sembra contenersi: due gol l’anno scorso, altra doppietta quest’anno per un 1-3 finale che riassume il divario tra le due squadre, ma anche la grande voglia di combattere degli arancioneroverdi. Perché se è vero che nel primo tempo le occasioni sono state davvero poche, è altrettanto vero che se l’incornata di Casale avesse centrato la porta, forse si potrebbe raccontare un’altra partita. Ma così non è, perché oltre ai limiti della squadra in fase offensiva si aggiunge un’immancabile dose di sfortuna, come in occasione del rigore clamoroso non concesso a Zigoni nella ripresa e diventato un fallo dell’attaccante su Cordaz, ma solo per l’arbitro. Ed eccolo un altro elemento su cui riflettere: Zigoni, il cui ingresso nella ripresa ha dato sicuramente più brio al gioco veneziano e maggiore capacità di offendere lì davanti. Assieme a Longo, ieri incappato in una giornata da mandare velocemente in archivio senza nemmeno provare a ripensarci, Zigo può essere ancora l’uomo della svolta della stagione arancioneroverde. In attesa che poi Dionisi possa ritrovare i suoi titolari difensivi, la cui assenza ieri si è fatta sentire, com’era del tutto prevedibile: i primi due gol sono un concentrato di bravura degli avversari, ma anche di clamorose lacune della retroguardia veneziana. A rendere meno amaro il passivo arrivato anche fino allo 0-3 in apertura di ripresa, ci ha pensato un super gol di Caligara, che ha reso anche più interessanti gli ultimi minuti di una sfida che il Crotone aveva messo in ghiacciaia già da un po’. Segnali, lampi, a cui appendersi per guardare al futuro: ci sono nove giorni prima della prossima sfida, altrettanto proibitiva, sulla carta, in trasferta con il Pordenone. Ma per centrare la salvezza diretta questo Venezia, oltre ai complimenti degli avversari e degli addetti ai lavori, ora deve iniziare a tornare a fare velocemente punti: le sfide di fine mese con Ascoli e Livorno, hanno già il sapore di due finali per restare in B.