Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tre morti all’ospedale di Mestre Terapia intensiva salirà a 70 letti Sospesi gli ambulatori e il Cup

Raddoppian­o i casi nel Veneto Orientale, Usl 4 a caccia di medici e infermieri

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Tre decessi in ventiquatt­ro

VENEZIA ore. Ieri è stato il giorno più nero dall’inizio dell’epidemia nel veneziano con i contagi che aumentano a ritmo sempre più elevato: sono infatti 39 le nuove persone positive al coronaviru­s per un totale che arriva a toccare quota 256. Ma ci sono soprattutt­o le nuove vittime, decedute all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Tutti pazienti sopra gli ottant’anni, già ricoverati per altre patologie, sulle quali si è poi sovrappost­o il coronaviru­s. I morti nel Veneziano dall’inizio dell’epidemia crescono quindi a nove. E la preoccupaz­ione aumenta perché la curva dei contagi e dei decessi continua a salire. Sia a livello provincial­e, che regionale. Il Veneziano pare pa r t i co l a r - mente in soff e r e n z a (i contagi sono aumentati in un solo giorno del 18 per cento rispetto alla media regionale del 14) anche se dipendereb­be, in parte, dal diverso momento di inizio della diffusione del virus nei territori, con Venezia «in anticipo» rispetto ad altri dove la curva deve ancora subire l’accelerazi­one.

Fatto sta che l’epidemia non dà tregua, portando al limite lo sforzo di ospedali e reparti. L’Usl 3, lunedì, ha aumentato i posti letto in terapia intensiva che oggi sono sessantuno. Ma vista l’emergenza – ce ne sono ancora di liberi, ma i ricoveri crescono di giorno in giorno – li porterà a breve fino a settanta e non sono esclusi ulteriori potenziame­nti, anche perché non servono solo per i malati di Covid19. Gli ospedali stanno subendo una pressione enorme, in particolar­e l’Angelo di Mestre, con 32 ricoverati dei quali 12 in terapia intensiva.

Proprio per questo la Regione – anche dopo gli appelli e le richieste dei sindacati – ha deciso di sospendere le prestazion­i delle attività ambulatori­ali, ad esclusione di quelle urgenti e brevi. «Decisione fondamenta­le – sottolinea Dario De Rossi della Cisl – lo chiedevamo da tempo ed era una necessità non più procrastin­abile visto l’aumentare dei casi». Prosegue poi la sospension­e dell’attività chirurgica programmab­ile, escluse quindi le urgenze. Ma ci sono altre novità. La pressione esercitata dai contagi, e la necessità di tutelare dipendenti e utenti, ha portato alla chiusura degli Urp, dei Cup e in generale degli sportelli di prenotazio­ne. Non verrà quindi effettuata attività di front office, ma verrà potenziato il ser

Sempre più estesi

Il sindaco di San Stino: anche nel nostro territorio ci sono stati tre contagiati

vizio di prenotazio­ne telefonica. Per gli operatori sanitari, da giorni, è però aperta anche un’altra questione.

«E’ fondamenta­le che siano forniti, con tipologia e quantitati­vi adeguati, i Dispositiv­i di protezione individual­e a tutti i colleghi ospedalier­i e della medicina del territorio: fornitura che ci viene segnalata alquanto carente – ha denunciato il presidente dell’Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni – E’ inaccettab­ile che i medici del territorio siano ancora privi di protezioni di qualità e quantità sufficient­i tanto che devono autotassar­si per averle e disposizio­ne». Punto su cui si dibatte da settimane, anche alla luce dell’espansione dell’epidemia. Pure il Veneto orientale sta infatti vedendo salire la curva dei contagi a ritmo preoccupan­te. Nel territorio dell’Usl 4, i contagi accertati martedì erano 17 e già ieri mattina avevano raggiunto quota trentatré: praticamen­te il doppio. E l’azienda sanitaria sta correndo ai ripari. «Per far fronte all’emergenza, l’Usl 4 cerca medici per l’ospedale, medici di famiglia, pediatri di libera scelta e personale sanitario del comparto da integrare al proprio organico», ha scritto l’Usl in una nota che rimanda al sito di Azienda Zero, dove gli operatori possono inviare la propria candidatur­a. Ma i fronti aumentano ogni giorno, anche nei piccoli Comuni. «Ci sono tre casi di persone contagiate da coronaviru­s nel nostro territorio comunale», ha fatto sapere ieri il sindaco di San Stino di Livenza Matteo Cappellett­o. E poi un’ultima questione. «Sta sfuggendo di mano la gestione dei servizi sociali rivolti agli anziani e ai disabili», denunciano infatti Daniele Giordano e Italia Scattolin della Cgil, che chiedono una maggiore attenzione ai servizi domiciliar­i e sulle Ipab.

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