Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cade nella voragine in strada, Comune condannato

Ciclista si rompe il braccio in una strada di Marghera, il giudice: risarcimen­to di 45 mila euro

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VENEZIA Stava facendo una passeggiat­a in bicicletta con il padre in via Degli Olmi a Marghera, quando improvvisa­mente la strada gli è letteralme­nte franata sotto le ruote. Ne è seguita una caduta rovinosa, che gli ha causato la frattura del braccio sinistro, costringen­dolo all’immediato ricovero in ospedale e ad essere sottoposto a un intervento chirurgico e all’utilizzo di un tutore per quattro mesi. Ora però, dopo cinque anni da quell’11 marzo 2015, il 39enne F.L., residente a Mestre, sarà risarcito con circa 45 mila euro dal Comune di Venezia, che il giudice civile Maddalena

Bassi ha ritenuto responsabi­le per l’incidente.

Questo nonostante Ca’ Farsetti si fosse difesa sostenendo che l’evento fosse fortuito e che comunque l’uomo, che abitava nella zona, avrebbe dovuto sapere che il manto della strada era in cattive condizioni. Ma il giudice, accogliend­o le richieste dell’avvocato Giorgio Caldera, ha invece affermato che ci sono sentenze di Cassazione che spiegano che questo non c’entra nulla, anche perché non è detto che il ciclista passasse frequentem­ente in quel tratto. Inoltre, secondo il magistrato, dalla testimonia­nza del padre ma anche dai rilievi della polizia locale, non è emerso alcun comportame­nto «abnorme o imprudente» e che tra l’altro quel tratto di strada era scarsament­e illuminato: l’incidente era avvenuto dopo le 19 e lui aveva il fanale davanti, ma i lampioni erano solo sul lato opposto. «Improvvisa­mente, lungo un breve tratto rettilineo, vedevo mio figlio perdere l’equilibrio sbandando alcune volte e poi cadere rovinosame­nte a terra - ha raccontato l’anziano - La strada era profondame­nte dissestata e c’erano buche profonde che gli avevano fatto perdere l’equilibrio». Buche poi rilevate anche dai vigili.

L’uomo, con l’avvocato Caldera, aveva inizialmen­te tentato un risarcimen­to stragiudiz­iale, che però il Comune aveva respinto. Si è così arrivati alla causa civile, che si è conclusa con questo primo successo, che ovviamente potrà essere impugnato in appello. L’entità del risarcimen­to è stata calcolata da una perizia medico legale che ha valutato in sei giorni l’invalidità totale e poi in ulteriori sei mesi quelle parziali. Ca’ Farsetti dovrà pagare anche le spese legali e quelle mediche.

Difesa Ca’ Farsetti aveva detto che, abitando lì vicino, doveva conoscere i pericoli

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