Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La lista dei contagiati alle forze dell’ordine
«Il mancato rispetto della quarantena è un reato molto grave». Per questo le liste dei contagiati che si trovano in isolamento domiciliare saranno messe a disposizione delle forze dell’ordine. I controlli, fanno sapere fonti del Viminale, potranno avvenire telefonicamente» .
PADOVA Nel silenzio delle città vuote, una sinfonia disordinata ma liberatoria, capace di varcare porte e finestre con la potenza dirompente di una medicina che guarisce l’anima.
Ieri alle 18 il flash mob #iosuonoacasa è arrivato anche in Veneto: all’ora concordata da un passaparola che ha fatto il giro d’Italia, i musicisti si sono affacciati ai balconi e alle finestre delle loro abitazioni per cantare e strimpellare all’unisono, annullando le distanze imposte dal coronavirus e portando un po’ di conforto a tutte le persone nei paraggi. A Padova gli apripista dei concerti sul balcone sono stati i coinquilini della palazzina «Casa Selvatico», tutti studenti fuori sede: mercoledì l’esordio con chitarra acustica e voci sulle note di «Power to the people» di John Lennon, giovedì il bis con musica registrata e ieri il flash mob con un dj set al pc trasmesso in diretta su Instagram.
«Volevamo fare qualcosa di corale e lanciare un messaggio di speranza, e la musica è stata la risposta più naturale» spiega Luca Restaino, 25 anni di Vicenza, studente di Biotecnologie industriali ieri nei panni del dj. «I passanti e i vicini di casa rispondono con sorrisi e saluti, e abbiamo ricevuto molti complimenti anche via social. Ora stiamo pensando ad altre iniziative, vorremmo lanciare dei cartelli colorati dal balcone e provare ad avviare una piccola radio via Instagram».
Anche Natalì Rossato, cantante jazz padovana di 32 anni, aveva già iniziato a fare dei video prima del flash mob, accompagnata dal compagno Alberto Forzan alla chitarra. Loro un terrazzo non ce l’hanno, così ieri la diretta Facebook è andata in onda dal giardino di casa: «All’inizio volevo solo darmi un obiettivo giornaliero e lo facevo soprattutto per me stessa, eppure i miei video hanno ricevuto centinaia di visualizzazioni » ammette Natalì. «In questi giorni la musica vale doppio, perché aiuta la gente a eliminare tutto il resto: diversi utenti mi hanno scritto per ringraziarmi, dicendo che sentirmi cantare li ha fatti distrarre dal momento difficile che stanno attraversando. Purtroppo il coronavirus mi ha fatto saltare diversi concerti e non posso nemmeno fare lezioni di musica via Skype perché c’è sempre un ritardo nel segnale. A questo punto continuerò a cantare sui social tutte le sere, almeno fino a quando dovremo rimanere chiusi in casa».
Tantissime adesioni al flash mob anche dalle altre città del Veneto: a Venezia l’attore Alessandro Bressanello si è affacciato alla finestra della sua casa in corte del Milion con la chitarra; a Mestre una coppia di giovani musicisti con microfono e chitarra ha intonato l’inno di Mameli, tra gli applausi di tutto il vicinato.
Sempre a Mestre, in via Garibaldi, un musicista è uscito sul terrazzo imbracciando la fisarmonica, mentre Marco e Anna Pasetto hanno realizzato una diretta Facebook con violino e flauto. «Peccato non essere vicini di casa», scrive un loro amico. «Grazie di questo regalo, abbiamo bisogno di questo», recita un altro commento.
"Volevamo lanciare un messaggio di speranza e la musica è stata la risposta più naturale