Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Luca libero, una nuova vita dopo 15 mesi di inferno»

Nunzio Tacchetto, padre di Luca, parla dopo il ritorno a casa del figlio rapito nel dicembre 2018 in Burkina Faso. L’architetto: «Più avanti racconterò»

- Roberta Polese

PADOVA Nunzio Tacchetto, padre di Luca, parla dopo il ritorno a casa del figlio rapito nel dicembre 2018 in Burkina Faso. L’architetto: «Più avanti racconterò»

VIGONZA (PADOVA) L’abbraccio più atteso, uno dei pochi consentiti in questi giorni, è quello che non si è visto ma che si può solo immaginare tra Nunzio Tacchetto e suo figlio Luca, a Roma, dopo 15 mesi di preghiere e angosce. Il dono più grande della famiglia dell’ex sindaco di Vigonza è arrivato sabato sera dopo la fine della prigionia del giovane, che insieme alla fidanzata canadese Etith Blais, era stato rapito in Burkina Faso il 16 dicembre del 2018. I due fidanzati, riusciti a fuggire dalle milizie di un gruppo vicino ad Al Quaeda, sono rientrati nei loro paesi sabato. Nunzio, dopo aver chiesto tutte le autorizzaz­ioni del caso, è andato a riprenders­i suo figlio in macchina, nella capitale. E non c’era davvero un «giustifica­to motivo« più giustifica­to di questo per spostarsi. Dopo la domenica in famiglia Luca, barba lunga e occhi stanchi, davanti alle telecamere esce, saluta, dice poc h e p a r o l e « c i s a r à il momento per parlare, ma ora no», e se ne va, protetto dal padre che gli fa scudo. Lo stesso scudo di questi ultimi 15 mesi. Il silenzio dei Tacchetto è stato l’unico strumento che avevano per proteggere Luca, partito per andare a fare il volontario e finito in una trappola che poteva costargli la vita. Adesso, però Nunzio parla, e finalmente è di buonumore. «Ora non ci resta che riunire tutta la famiglia. Siccome noi Tacchetto non ci facciamo mancare niente, la mamma di Luca adesso si trova in Australia dall’altro nostro figlio Tommaso che lavora per l’università di Perth e si è fatto male, ha avuto un delicato intervento alla testa… intanto è tornata sua sorella dalla Francia, e ora vediamo se riusciamo ad abbracciar­ci tutti, il coronaviru­s ci divide ma a questo punto direi che è solo un dettaglio».

Cosa le ha detto Luca appena vi siete visti?

«Non ci siamo detti niente, non siamo neanche riusciti a piangere perché almeno io le mie lacrime credo di averle finite tutte, è frastornat­o adesso, per 15 mesi è stato fuori dal mondo, una cosa che mi ha detto è ”papà non trovo neanche le parole per dirti quanto mi dispiace per avervi fatto stare in pena”, ora cerchiamo di ripartire, con una vita nuova, più uniti di prima».

Chi l’ha avvisata che Luca era libero? Com’è arrivata la notizia?

«La notizia è arrivata sabato mattina dalle tv, dai siti, ma noi abbiamo imparato a fidarci solo dell’unità di crisi della Farnesina, e comunque abbiamo dovuto fare una serie di telefonate e incrociare varie informazio­ni prima di essere certi che era libero, è stato tutto molto complicato, problemati­co».

In questi 15 mesi Luca ha mai perso la speranza di tornare a casa? Temeva di non farcela?

«Luca è un ragazzo forte, evidenteme­nte l’essere cresciuto qui in campagna l’ha temprato sia fisicament­e che di testa, lui non ha mai perso la speranza, ha fatto di tutto per uscire da quella situazione e fare all’indietro quel viaggio che invece era animato da tutt’altra speranza. Ora ci sta raccontand­o del rapimento, della prigionia e della fuga, sono cose atroci, ma le terremo per noi, certo è che in tutti questi mesi ci siamo sentiti con il cuore ugualmente, chi si ama non ha bisogno di parole e noi in questo silenzio abbiamo creduto sempre, era un silenzio che diceva qualcosa».

E voi? Dite di non aver perso la speranza, ma un cedimento c’è mai stato?

«All’inizio è stato un dramma, eravamo spaventati, angosciati, e poi mi sono reso conto che più passava il tempo e più quella disperazio­ne entrava nelle ferite, scavava, faceva male, è stato un percorso dolorosiss­imo ma la fede ci ha sostenuti, sono state le preghiere di tutte le persone che ci sono state vicine e che ringrazio, a tenere viva in noi la speranza. E poi abbiamo trovato supporto nella Farnesina, devo dire che anche loro sabato erano davvero felici di poter finalmente dare una buona notizia dopo tutto quello che sta accadendo in questi giorni. E anche Luca è meraviglia­to da tanta gente che anche se non si può avvicinare gli fa sentire affetto, forse quello che sta succedendo dovrebbe riuscire a insegnarci la grande meraviglia del volersi bene».

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Felici Luca Tacchetto con la fidanzata Edith dopo la fuga dai rapitori in procinto di tornare
 ??  ?? Nella casa di Vigonza Luca Tacchetto con il padre Nunzio ieri mattina nella loro casa
Nella casa di Vigonza Luca Tacchetto con il padre Nunzio ieri mattina nella loro casa

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