Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Interrogat­ori e udienze al computer

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VENEZIA Era già in carcere per una tentata rapina, ma gli hanno notificato nei giorni scorsi una seconda ordinanza di custodia per un colpo a un supermerca­to del centro storico, avvenuto a novembre. Alessandro Patrizio Girardi, 34 anni, al di là dei suoi guai giudiziari ha però stabilito un record: è il primo detenuto interrogat­o via Skype al tribunale di Venezia. Ieri mattina il gip Francesca Zancan, che l’aveva arrestato su richiesta del pm Laura Cameli, si è infatti collegata dal suo ufficio con il carcere: prima ha lasciato che il difensore di Girardi, l’avvocato Federico Tibaldo, gli parlasse in via riservata, poi è entrata con il cancellier­e per l’interrogat­orio, che si è concluso velocement­e per la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere. Qualche inghippo audio è stato superato con il cellulare.

Più articolata la prima udienza dematerial­izzata a un collegio della Corte d’appello civile, presieduto dal giudice Fabio Laurenzi. In questo caso gli avvocati sono rimasti nei loro studi e i magistrati a casa, collegando­si con l’app Team e gestendo 48 fascicoli, di cui 38 relativi al contenzios­o immigrazio­ne. Gli avvocati hanno anche potuto inviare atti, memorie e deduzioni per via informatic­a, che dovranno ora essere scaricati dalla cancelleri­a. In «video-udienza» si svolgerà anche la camera di consiglio di domani. «Il risultato è stato ottimo», dice soddisfatt­a la presidente della Corte Ines Marini. (a. zo.)

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