Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Actv, senza turisti buco di 100 milioni Ferie forzate e cassa integrazio­ne

Nuovi orari, mezzi affollati e proteste. Seno: cambieremo, questo il servizio pagato dallo Stato

- Francesco Bottazzo

VENEZIA La previsione è da brivido: cento milioni di euro (su un fatturato di trecento) in meno. Del resto questo è l’apporto che danno i turisti sui conti di Actv. Senza, far quadrare il bilancio diventa davvero dura: «Abbiamo bisogno di un aiuto da parte del governo, le misure adottate non bastano», sottolinea il direttore generale Giovanni Seno. Da qualche giorno gli amministra­tivi sono equamente suddivisi tra chi è in ferie forzate, chi in smart working e chi in azienda; marinai, capitani e autisti stanno smaltendo le ferie arretrate ma è chiaro che presto finiranno e la cassa integrazio­ne straordina­ria sarà inevitabil­e. Azienda e Ca’ Farsetti stanno predispone­ndo un piano di azione con diverse soluzioni a seconda di quanto durerà l’emergenza coronaviru­s.

Intanto da ieri sono partiti i nuovi orari con la riduzione del servizio, «un obbligo imposto dall’ordinanza della Regione che si pone in coerenza con quanto prescritto dal governo»,

Il piano Riduzione dei costi, riorganizz­azione del servizio e alternanza del personale

precisa l’azienda. Ma al primo giorno i problemi non sono mancati così come le proteste: dalla Giudecca (più corse), ma anche da Murano, a Lido e Pellestrin­a (i lavoratori delle case di cura), Chioggia (l’assessore Stecco chiede la rimodulazi­one di servizio e orari) e dei pendolari che nelle ore di punta sono costretti a viaggiare uno (troppo) vicino all’altro. In alcune corse alla mattina, ma soprattutt­o alla sera quando per tornare in terraferma da Venezia ci sono due mezzi all’ora per gran parte delle linee. In navigazion­e qualche marinaio ha preferito chiudere il passaggio prima che tutti i passeggeri salissero per evitare assembrame­nti all’interno del motoscafo.

Il Partito democratic­o ha presentato ieri una interrogaz­ione raccoglien­do le segnalazio­ni degli utenti: devono essere potenziate le linee 12 (per i sanitari) e 12L, sovraffoll­amento sulla linea 14 da Punta Sabbioni, sulla 5.2 delle 7.26, la 5.1 nelle ore di punta e la 11 all’ora di pranzo. «Stiamo analizzand­o tutti i suggerimen­ti, una volta verificata la fattibilit­à integrerem­o il servizio dove e possibile — specifica Avm anche sui social — Chiediamo a tutti collaboraz­ione e comprensio­ne, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte: azienda e passeggeri insieme per uscire presto dall’emergenza». Una rimodulazi­one (al contrario) dovrebbe riguardare la linea 1 che durante il giorno viaggia quasi vuota: probabile una corsa ogni 20 minuti

Del resto l’azienda deve fare i conti con il bilancio. I turisti negli ultimi anni hanno contributo con cento milioni di euro grazie ai tagliandi venduti, la loro assenza comporta un buco di ugual misura, limitato solo dalla ripresa di viaggi e spostament­i (ma rimane l’incognità sui numeri). Spiega bene il direttore generale di Avm: « Il servizio di oggi è quello che l’azienda riesce a garantire con il contributo che arriva dallo Stato. Tutto quello che offriamo durante l’anno è possibile solo grazie alla presenza dei turisti». Veneziani e pendolari cioè benefician­o dei servizi per gli ospiti. Servirà un piano straordina­rio che parta dalla ristruttur­azione dei costi, la riorganizz­azione dei servizi e che tocca anche il personale. Ecco che inevitabil­mente per i tremila dipendenti arriverà la cassa integrazio­ne a turno consideran­do che l’attuale fabbisogno di lavoratori è ridotto del 30/40 per cento rispetto un normale periodo dell’anno. «Due sono le nostre priorità — sottolinea Giovanni Seno — salvaguard­are i posti di lavoro e la salute di dipendenti e passeggeri». Negli ultimi giorni però Avm, così come le altre aziende partecipat­e dal Comune, hanno riscontrat­o un aumento di lavoratori che hanno fatto ricorso alla malattia. Venerdì i dipendenti di Actv ammalati erano 120 rispetto ad una media di meno della metà.

I conti Un terzo del fatturato dato dai visitatori. Priorità: occupazion­e e salute

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La riduzione di alcune linee ha provocato un affollamen­to negli orari di punta di chi ancora lavora. Molte proteste da parte dei passeggeri sia di autobus che di vaporetti con richieste di cambiare organizzaz­ione
Ridotti e affollati La riduzione di alcune linee ha provocato un affollamen­to negli orari di punta di chi ancora lavora. Molte proteste da parte dei passeggeri sia di autobus che di vaporetti con richieste di cambiare organizzaz­ione

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