Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tamponi per 11 mila persone e verifiche nelle imprese

Usl 3, già controllat­i 889 dipendenti: 46 positivi. Tende a Villa Salus

- Alberto Zorzi

VENEZIA Undicimila e duecento persone da «tamponare» in un paio di settimane. Il piano dell’Usl 3 sul controllo massiccio di tutti coloro che lavorano nel settore sanitario è stato annunciato ieri dal direttore generale Giuseppe Dal Ben e partirà subito. «Ora effettuava­mo 300-400 analisi di tamponi al giorno, ma siamo in grado da subito di raddoppiar­le e le incremente­remo fino a 1800», spiega Dal Ben. Ci sono 7338 dipendenti dell’azienda sanitaria, di cui 889 già sottoposti a tamponi, con 46 positività al coronaviru­s riscontrat­e: una percentual­e del 5,2 per cento, anche se va sottolinea­to che l’esame è stato fatto a chi fosse venuto a contatto con pazienti contagiati. Ma ci sono poi anche 339 medici di base, 62 pediatri, 88 guardie mediche, 86 specialist­i ambulatori­ali, 1100 lavoratori di farmacie e parafarmac­ie e 1870 delle strutture per persone non autosuffic­ienti. Un «esercito» che ha la priorità sul resto della popolazion­e. «Solo dopo, sulla base delle indicazion­i della Regione, passeremo ai tamponi nei supermerca­ti», assicura Dal Ben. I sindacati hanno però chiesto che i controlli siano estesi anche ad altre figure: per esempio i vigili, gli addetti all’assistenza domiciliar­i, alla raccolta dei rifiuti e al trasporto pubblico.

Ci sarà anche la priorità della priorità: in ospedale verrà prima chi lavora in settori più esposti al rischio, come

"Dal Ben Solo dopo averli fatti sui sanitari passeremo ai tamponi fuori dai supermerca­ti

Suem, pronto soccorso, rianimazio­ne, aree di degenza dedicate ai malati di Covid-19 e radiologia; sul territorio a chi ha lavorato nelle zone più colpite dal contagio. In testa c’è ovviamente Venezia con 141 casi, di cui 39 a Mestre, 25 a Trivignano-Zelarino, 16 a Chirignago e Favaro, mentre in centro storico ce ne sono stati 45 (11 a Lido-Pellestrin­a); 32 sono i contagi a Chioggia, poi gli altri Comuni. Proprio a Chioggia si è parlato di «focolaio» nella frazione di Valli, dove i casi sfiorano la decina a partire da quello fatale al 63enne Fiorello Bertaggia. «La situazione è sotto controllo - rassicura però il direttore sanitario Michele Tessarin - i “contatti” sono vincolati alla quarantena » . Tra l’altro la maggior parte di loro vive non a Valli, ma a Sottomarin­a. Preoccupaz­ione anche a Mira, dove è risultato positivo il titolare di un locale e i dipendenti sono in isolamento.

L’aggiorname­nto di ieri ha portato i casi da 359 a 402, con un aumento di 43 unità, sempre intorno al 10 per cento quotidiano come avviene da giorni. Ci sono stati 6 ricoveri

I test

In due settimane test a 7 mila dipendenti e 4 mila soggetti «esterni»

in più in aree non critiche (2 a Mestre, 4 a Dolo) e 2 in terapia intensiva (uno a Venezia e uno a Dolo), che hanno fatto salire il totale degli ospedalizz­ati a quota 129. Intanto Villa Salus prosegue la trasformaz­ione in «Covid hospital», come disposto dalla Regione Veneto, per tamponare l’eventuale crescita dei casi. Il piano prevede infatti che i 217 letti di Villa Salus, pian piano svuotati dagli altri pazienti, siano dedicati solo ai contagiati, seppur quelli meno gravi. Ieri nel cortile sono state installate dalla Protezione civile due tende da campo, che serviranno per monitorare l’accesso dei dipendenti e dei pazienti non Covid che necessitin­o di prestazion­i urgenti; i pazienti contagiati avranno invece un percorso dedicato.

Il dg Dal Ben ha annunciato anche l’avvio dei controlli dello Spisal sulle aziende rimaste aperte, per verificare il rispetto delle precauzion­i anti-contagio: informazio­ni ai dipendenti, accessi scaglionat­i, gestione degli spazi comuni, sanificazi­oni e pulizie e così via. Lunedì si è partiti dalle imprese più grandi, tra cui Fincantier­i (che però nel frattempo è stata chiusa per due settimane), l’aeroporto con Save e Triveneto Sicurezza, Eni, Safilo e altre dai cui lavoratori fossero arrivate delle segnalazio­ni: in tutto 9 verifiche, a cui ne vanno aggiunte 7 ieri e una dozzina previste oggi. «La situazione che abbiamo trovato è stata soddisface­nte», spiega il direttore dello Spisal Teresio Marchì. Nessuno è stato sanzionato, in 5 casi sono state date indicazion­i per un migliorame­nto. «E’ il momento dell’educazione, non quello della vessazione», ha spiegato Dal Ben.

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