Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Esce dall’isolamento per le sigarette: denunciato
Le sigarette sono bene di prima necessità? Si può uscire per comprarle? Di certo non quando si è in isolamento precauzionale. Eppure è quello che ha provato a fare un residente di Annone Veneto, sorpreso in tabaccheria dai carabinieri che lo hanno denunciato per mancato rispetto degli ordini dell’autorità. L’uomo in realtà si trovava in quarantena domiciliare solo come forma di tutela, in quanto non presentava i sintomi del Covid-19 e, proprio per questo, non era mai stato necessario sottoporlo a tampone; dietro all’isolamento ci sarebbe il contatto con un contagiato, motivo comunque sufficiente per vietare qualsiasi uscita da casa, anche solo fino al tabaccaio. L’elenco di chi dovrà rispondere delle sue scappatelle a un giudice si allunga ogni giorno, con nomi da tutta la provincia: lunedì i militari hanno sorpreso anche una 26enne che guidava lungo le strade di Fiesso D’Artico ed esibiva un’autocertificazione per raggiungere il posto di lavoro, un supermercato; peccato che la giovane avesse addosso anche nove grammi di eroina e che, alla conseguente verifica del certificato, gli uomini dell’Arma abbiano scoperto che l’impiego di commessa era un’invenzione. Per lei, denuncia doppia. I carabinieri hanno anche fermato diversi italiani e alcuni stranieri che tra Martellago, Mirano, Marghera e Spinea si trovavano fuori casa «per svago»; tutti denunciati. Sempre a Spinea è stato
Falso certificato Fermata una donna con il certificato del lavoro al supermercato ma era un falso
anche individuato un ambulante, un 56enne italiano, attivo in strada: il suo banchetto però non vendeva «generi di prima necessità»: gli è costata la licenza. È stata anche formalizzata la denuncia dello straniero fermato mentre sfondava i finestrini delle auto in via Piave, a Mestre; in tasca aveva anche qualche grammo di marijuana, mentre i militari hanno scoperto nel loro archivio i suoi precedenti: un paio di anni fa era finito nei guai per lo stesso crimine, concludendo tutto con una rissa in caserma. (gi.co.)