Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Watt: «Il basket è spettacolo Vorrei ridare gioia ai tifosi »
Reyer ferma, il centro dell’Arizona si allena a casa con un pensiero agli Usa
«Ognuno di noi sarebbe entusiasta di poter tornare in campo. Perché allora l’emergenza sarebbe rientrata. Ma sappiamo anche che per tornare in forma ci vorrà molto tempo». Mitchell Watt, il centro statunitense della Reyer, vive con una certa rassegnazione lo stop del basket, così come di tutto lo sport mondiale, dovuto alla diffusione dell’epidemia.
«E’ una situazione difficile per tutti: per noi, per il club e per le leghe. Ma lo sport passa in secondo piano considerando l’emergenza planetaria che ha colpito centinaia di migliaia di persone. Il mio pensiero va sempre a coloro che sono in difficoltà». La Reyer al momento è rimasta l’unica società in Italia con tutti i giocatori a disposizione, mentre le altre squadre hanno dovuto concedere il via libera al rientro a casa di numerosi atleti stranieri. Molti orogranata sono qui con la famiglia ed è anche per questo che hanno scelto di rimanere in attesa di un’eventuale ripresa. «Ho la fortuna di avere qui mia moglie Nicole — conferma Watt — trascorrere questa quarantena da solo sarebbe molto più difficile è impegnativo. Invece con Nicole ci facciamo compagnia, cerchiamo di trascorrere il tempo nel miglior modo possibile: sono grato di condividere un momento così duro con qualcuno di caro. Inoltre la società ci è sempre stata molto vicina. A casa seguo i programmi che lo staff ci mette a disposizione. È un fattore importante perché così riesco a mantenermi in forma. Ci sono limiti dovuti al fatto che noi giocatori siamo abituati ad allenarci con le attrezzature e gli spazi del Taliercio, ma facciamo del nostro meglio in una situazione di emergenza».
L’obiettivo è, appunto, farsi trovare pronti qualora il campionato e l’Eurocup dovessero ripartire. Sia la Legabasket che l’Eca, proprio in questi giorni, hanno comunicato la volontà di far concludere regolarmente le competizioni, anche se, vista la situazione, non sarà facile riprogrammare tutto. «Qualora la stagione dovesse ripartire, ci sarà da fare tanto lavoro per ritrovare la miglior forma fisica e mentale. Credo — sottolinea il centro reyerino — che ogni giocatore sarebbe entusiasta all’idea di poter tornare in campo, significherebbe che l’emergenza sarebbe rientrata. Ma per raggiungere un alto livello di forma tecnica e fisica ci vorrà parecchio tempo. Personalmente, ma credo valga anche per tutta la squadra, ho voglia di competere. Attendiamo gli sviluppi giorno per giorno, settimana per settimana, per sapere cosa succederà. Noi giocatori siamo dei performers, giochiamo per divertire e creare uno spettacolo. Mi auguro di poter tornare presto in campo e di trasmettere nuove emozioni positive ai tifosi». Originario di Goodyear (Arizona), l’ex Caserta ovviamente pensa anche alla situazione dell’epidemia Covid-19 in patria.
«So che anche negli Stati Uniti la situazione è difficile. Il virus attualmente è diffuso in tutto il mondo e da ciò che leggo la lotta per sconfiggerlo durerà ancora parecchio tempo. Tutto ciò che ora possiamo fare noi è seguire tutte le regole per la salute di tutti e tenere duro».
Campionato e Coppe La serie A vorrebbe provare a chiudere la stagione, così come il board dell’Eurolega