Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
IMPRESE, IL DOPO INIZIA ADESSO
L’idea di un «patto per la ripartenza» lanciata da Achille Variati ha un grande pregio: è un invito ad alzare la testa, a guardare oltre l’emergenza Coronavirus, a preparare (oggi) la rinascita (di domani). Variati, sottosegretario al ministero dell’Interno ed ex sindaco di Vicenza, chiama a raccolta «le energie e le intelligenze del mondo veneto», associazioni imprenditoriali, sindacati, politici di ogni livello. «Perché ripartire bisogna». Eccolo il punto: tutto il dibattito è concentrato sul «quando» riaprire, mentre sarebbe utilissimo cominciare a riflettere sul «come». Se è vero che niente sarà come prima, occorre uno sforzo straordinario e comune per progettare il Nordest che verrà. Sui tavoli dei prefetti sono arrivate 11 mila domande di aziende.
CODEVIGO (PADOVA) Gianluca Di Meo ( foto sotto) ha corso 100 chilometri sul balcone di casa, a Codevigo, nel Padovano. Un balcone lungo 8,8 metri: ha fatto avanti e indietro per 11.370 volte in 18 ore e 20 minuti. «All’inizio correvo forte, ma accelerare e fermarsi causava contratture ai muscoli», racconta il runner bolognese, trasferitosi in Veneto dopo le nozze, due anni fa. «Dopo 10 chilometri ho cambiato appoggio, avevo i polpacci di marmo: una sorta di mezza via tra marcia e corsa. Poi ho trovato l’andatura». Non è impresa da tutti, quella di correre 100 km. Il runner ha un personale di 2h53 in maratona e 8h22 sulla 100 chilometri; nel 2017 ha vinto la 150 chilometri di Rovaniemi. Ora è diventato una star per i runner sui social: in molti gli chiedono consigli e lo imitano, l’astinenza da corsa in era di Coronavirus colpisce molti atleti. «Ho voluto dare un messaggio positivo», sorride lui. «Anche in quarantena ci si può divertire e star bene correndo». Ma Di Meo non è l’unico ad aver vissuto sfide tanto epiche. Ad anticiparlo, in Italia, il bresciano Fabio Caporali: ha completato la maratona in quattro ore correndo tra salotto, corridoio e camera da letto 2.250 volte.