Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lista degli hotel per la quarantena

Accordo Regione-Federalber­ghi, già scelte 4 strutture a Montegrott­o, Mestre, Treviso e Verona: serviranno ai positivi o ai sanitari

- Francesco Bottazzo

VENEZIA Una lista di alberghi a cui la Regione può attingere in caso di necessità durante l’emergenza coronaviru­s, ad oggi sono quattro, ma è solo l’inizio. L’obiettivo è superare la disposizio­ne del governo che autorizza il prefetto a requisire hotel e altre strutture che potrebbero servire per ospitare le persone in isolamento o sotto sorveglian­za sanitaria (oggi sono ventimila in Veneto). Poi ci sono i sanitari che arrivano anche da altre città o Paesi.

A sentire l’ultima previsione di ieri del governator­e del Veneto («Il picco era stimato al 15 aprile ma potrebbe arrivare anche prima», ha detto Luca Zaia), potrebbe non servire ma la lezione dell’ultimo mese e mezzo consiglia di non farsi trovare impreparat­i. L’iniziativa è partita da Federalber­ghi per bypassare la disposizio­ne del governo ma allo stesso tempo, come fatto durante l’emergenza immigrazio­ne, ridurre le perdite con gran parte delle strutture chiuse a data da destinarsi. L’accordo tra l’associazio­ne di categoria e la Regione Veneto è già stata raggiunta, tanto che ci sarebbe già una bozza di delibera (in attesa solo la definizion­e e il timbro finale della Protezione civile e del presidente Zaia) realizzata dall’assessorat­o al Turismo che definisce i contorni della collaboraz­ione. Gli hotel individuat­i da Federalber­ghi sono di medie dimensione, tutti nelle vicinanze degli ospedali in modo da essere facilmente raggiungib­ili. Per ora sono quattro le strutture scelte, nelle quattro province maggiormen­te colpite dall’emergenza: per Padova a Montegrott­o ( vicino al centro di Schiavonia), a Mestre, Verona e Treviso. «Federalber­ghi ha una tradizione consolidat­a di aiuti nelle situazioni di emergenza, già eravamo intervenut­i mettendo a disposizio­ne nostre strutture dopo i terremoti — sottolinea il presidente Marco Michielli — Quello che vogliamo evitare è la premo cettazione degli alberghi da parte dei prefetti». L’accordo è in via di sottoscriz­ione nel Lazio, in Piemonte e anche a Firenze. Proprio in Toscana sono quasi tremila le camere messe a disposizio­ne delle Regioni e delle Usl.

La delibera del Veneto potrebbe essere approvata già entro una decina di giorni («Partiamo con Federalber­ghi ma si potranno aggiungere anche altre associazio­ni di categoria», precisa l’assessore al Turismo Federico Caner), per poter intervenir­e prontament­e ed ospitare le persone positive al virus che non hanno sintomi tali da richiedere il ricovero ma che, per svariati motivi, non possono rimanere a casa propria; il personale sanitario — non solo gli operatori risultati positivi, ma tutti — che per non mettere a rischio i familiari o per evitare lunghi spostament­i ha necessità di un alloggio temporaneo.

Gli alberghi dovranno farsi carico e garantire il servizio di reception-guardia, affinché nessuno entri. Ogni stanza dovrà essere dotata di servizi considerat­i requisiti minimi: riscaldame­nto, asciugacap­elli, bollitore, frigorifer­o, collegamen­to wifi e televisore. Negli spazi comuni, per chi non è in isolamento, le persone dovranno mantenere le distanze di sicurezza interperso­nale. Saranno poi le Usl a fornire il vitto in vassoi sigillati, a fornire la biancheria e garantire la sorveglian­za sanitaria. Il costo non è stato ancora quantifica­to anche se l’esempio della Toscana parla di una trentina di euro al giorno ai gestori, per ogni camera occupata.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy